Il mercato immobiliare di Firenze secondo Nomisma: offerta stazionaria per tutti i segmenti
Nel corso degli ultimi sei mesi del 2010, il mercato immobiliare fiorentino sembra aver evidenziato, a giudizio degli operatori interpellati, trend non particolarmente dissimili da quanto emerso ad inizio anno ed abbastanza comuni a tutti i comparti monitorati
A fronte, infatti, di un’offerta perlopiù apparsa stazionaria per tutti i segmenti, sono state percepite diffuse contrazioni nella domanda per acquisto di uffici e negozi, così come per il volume degli scambi in compravendita.
Invariato, invece, rispetto ad inizio anno, il mercato della locazione, con livelli riscontrati per gli indicatori qualitativi non significativamente differenti dall’ultima rilevazione per tutte le destinazioni d’uso, ad eccezione, anche in questo caso, del comparto commerciale, il quale ha lasciato trasparire contrazioni anche nelle quantità domandate in affitto.
Passando all’analisi dei dati quantitativi, il secondo semestre del 2010 ha fatto registrare una flessione generalizzata tanto dei prezzi di compravendita quanto dei canoni di locazione con decrementi che, nel capoluogo toscano, sono risultati tra i più consistenti se confrontati con quelli rilevati nelle altre aree urbane monitorate.
Questi trend che hanno caratterizzato prezzi e canoni, tuttavia, non hanno prodotto effetti di particolare rilievo sulla redditività potenziale lorda annua offerta dai negozi fiorentini, in generale non significativamente dissimile da quanto rilevato nel primo semestre dell’anno in corso e, comunque, poco soddisfacente per tutti i comparti oggetto di indagine.
Da segnalare, poi, tempi medi di vendita e locazione tutto sommato allineati al dato medio campionario così come lo sconto ottenuto dalla domanda sul prezzo richiesto dall’offerta, seppure questo indicatore sia apparso in significativa dilatazione per tutte le destinazioni d’uso analizzate.
Secondo gli operatori interpellati, quanto emerso a fine 2010 non dovrebbe lasciare intravedere variazioni di particolare rilievo nemmeno per i prossimi sei mesi, per quanto concerne quantità scambiate e valori di affitto e acquisto praticati (da sottolineare, comunque, alcuni giudizi previsionali di una flessione, nel 2011, del volume degli scambi in compravendita per il comparto industriale).