È legge la detrazione fiscale del 55%
Potrebbe diventare una misura permanente prevista dall’ordinamento fiscale vigente e non più soggetta a continue proroghe
Già approvata dalla Camera dei Deputati (in sede di approvazione della Legge di Stabilità), la proroga del bonus fiscale per interventi di riqualificazione energetica degli edifici è stata approvata anche dal Senato della Repubblica il 7 dicembre e prorogata per tutto il 2011.
Chi (privato, libero professionista o azienda) deciderà di effettuare lavori di riqualificazione energetica dei propri immobili (che si dovranno concludere entro il 31 dicembre 2011) potrà portare in detrazione dalla propria dichiarazione dei redditi (Irpef o Ires, a seconda che si tratti di reddito di persone fisiche o di reddito derivante dalla attività di impresa) il 55% delle spese sostenute.
Le procedure per ottenere i benefici (compreso l’invio della documentazione all’Enea), le tipologie di lavori ammessi e i limiti massimi di spesa ammissibili per la detrazione rimangono gli stessi, cambia però il periodo temporale su cui le spese possono essere ripartite, con successive dichiarazioni di redditi da cui potranno essere detratte. Non più, dunque, in cinque rate annuali di pari importo, come in precedenza, ma in dieci rate di pari importo, da portare in detrazione con dieci successive dichiarazioni dei redditi.
Difficile dire se la modifica è positiva o negativa. Dipenderà soprattutto dai redditi di ciascun contribuente che, quindi, dovrà valutare attentamente la propria situazione con il suo commercialista. Probabilmente, i contribuenti con maggior reddito e, quindi, con maggior pressione fiscale, troverebbero più conveniente portare in detrazione le spese in cinque anni e, quindi, con rate più alte da sottrarre ad una dichiarazione dei redditi già pesante. Chi ha minori redditi o, addirittura, è fiscalmente incapiente o vanta un credito di imposta nei confronti dello Stato, potrebbe trovare più conveniente spalmare la detrazione su più dichiarazioni, anche perché non è possibile recuperare la parte di detrazione che dovesse rimanere esclusa dalla dichiarazione dei redditi dell’anno di riferimento, poiché le rate sono obbligatoriamente fisse e di pari importo.
Se, ad esempio, un contribuente deve pagare allo Stato mille euro di tasse, ma ha diritto a detrarre duemila euro per quell’anno fiscale, non pagherà nulla per l’anno in questione ma non potrà sommare i mille euro rimasti con l’importo da detrarre con la dichiarazione dei redditi dell’anno successivo.
Comunque bisogna tenere presente che anche fare del bene all’economia e all’ambiente è un costo per lo Stato, che deve compensare le minori entrate derivanti dal minor gettito fiscale. A parziale compensazione, ci si attendono benefici dall’emersione del sommerso, con maggiori entrate Iva, nonché benefici ambientali ed economici per il Sistema Paese e l’indotto che le detrazioni del 55% hanno dimostrato, in questi anni, di poter creare.
Importantissima, da questo punto di vista, l’annunciata stabilizzazione del meccanismo delle detrazioni fiscali. Viste le richieste degli operatori del settore, infatti, il Governo ha annunciato che il meccanismo delle 55% potrebbe essere messo a regime ed inserito, addirittura, nel Testo Unico delle Imposte sui Redditi.
Fonte: greenews.info