Regione Lombardia – Convegno su nuovo sistema immobiliare, proposta di Zambetti
Un fondo regionale per una nuova politica della casa
Per rispondere alle mutate esigenze abitative è necessario pensare e creare nuovi e appositi strumenti che permettano di incrementare la dotazione di alloggi a costi sostenibili. Fra questi, particolare attenzione meritano i fondi immobiliari. La Lombardia, fra le prime regioni in Italia, potrebbe proporre un “Fondo Lombardia”.
Le modalità attraverso le quali questi strumenti possano concretamente fronteggiare la scarsità di risorse pubbliche e sostenere una nuova fascia di bisogno “non abbastanza povera per accedere all’aiuto sociale, ma non abbastanza ricca per essere completamente autonoma nel sostenere un mutuo o il canone di locazione” sono state al centro del convegno “Il sistema dei Fondi immobiliari per l’abitare: un percorso possibile”, cui ha partecipato, presso l’Auditorium Gaber della Regione Lombardia, l’assessore alla Casa, Domenico Zambetti. Fra gli altri, sono intervenuti anche il sindaco di Milano, Letizia Moratti e il sindaco di Varese, nonché presidente di Anci Lombardia, Attilio Fontana.
Incrementare l’offerta
e sostenere la domanda
“Si tratta – ha detto Zambetti – di trovare il modo per favorire da una parte interventi mirati che incrementino l’offerta di abitazioni a prezzo sostenibile e dall’altra di assicurare un sostegno alla domanda attraverso contributi che agevolino l’accesso all’abitazione o il sostegno all’affitto”.
Ciò significa non trascurare quella “fascia grigia”, che comprende famiglie con un reddito inferiore ai 30.000 euro. Questo, che nonè solo un buon proposito, in Lombardia ha voluto dire: attivare contratti di quartiere e Programmi di riqualificazione urbana; sottoscrivere Accordi quadro di sviluppo territoriale e finanziare i programmi regionali “emergenza casa” e dei servizi abitativi a canone convenzionato; riproporre a ciclo continuo misure come il Fondo sostegno Affitti (50 milioni nel 2010), il bonus prima casa (10 milioni) e il contributo straordinario licenziati (1.500 euro a testa).
Sono interventi che si affiancano alle 41 iniziative previste all’interno del Piano Casa Nazionale. La Lombardia è, infatti, una delle 3 Regioni italiane che ha già presentato i propri piani. Con 54 milioni sarà finanziata la realizzazione di circa 900 alloggi – che saranno affittati a canone sociale, moderato o con patto di futura vendita – da rendere disponibili in tempo rapido.
Allargare il sistema
a più soggetti
Per fare in modo che questo percorso virtuoso non si interrompa è importante che vi possano contribuire diversi soggetti: le finanziarie, gli operatori del mercato immobiliare, i professionisti e il mondo della ricerca. Senza dimenticare anche coloro che sono direttamente coinvolti nell’interpretazione del bisogno abitativo e cioè Enti locali e Comuni.
“È necessario creare tutte le condizioni – ha spiegato Zambetti – perché il sistema complessivo garantisca condizioni di accesso all’abitazione con prezzi sostenibili per la gran parte delle famiglie, compito che i soggetti pubblici non sono più nella possibilità di sostenere in modo diffuso”.