Focus sull’Economia Immobiliare, segnali di ripresa sul fronte dei mutui
L’Indagine 2010 di Tecnoborsa sulle famiglie italiane e il mercato immobiliare indica nuovi segnali di ripresa della domanda dei mutui immobiliari
L’Italia, più di altri Paesi europei, registra un incremento in tal senso che sembra riportare ai livelli pre-crisi di tre anni fa. Ben il 69,7% delle famiglie che hanno acquistato un bene immobile nel biennio 2008-2009 hanno acceso un mutuo o un finanziamento e, per la prima volta, emerge con chiarezza dall’indagine che è molto elevato il ricorso al mutuo per l’acquisto di una seconda casa per le vacanze.
Dato ancor più sorprendente, si registra un incremento di 73,3 punti percentuali, il che significa che nel passato l’acquisto di una seconda casa vacanze avveniva prevalentemente mediante la liquidità disponibile, mentre oggi si assiste a un maggior ricorso al mutuo. Quanto ai canali utilizzati per reperire la fonte del finanziamento, è risultato che il 69,8% dei soggetti si è recato presso la propria banca di fiducia, mentre il 30,2% ha ottenuto il mutuo tramite canali specializzati, tipo altri istituti di credito, canali on-line, broker, finanziarie.
Circa il 50% delle famiglie che hanno dichiarato di aver acceso un mutuo per acquistare un immobile hanno impiegato – dal momento della richiesta – dai 20 ai 30 giorni per la fase istruttoria del finanziamento; analogamente, il 15,1% ha impiegato meno di 20 giorni e un ulteriore 15,1% più di 60 giorni; mentre il restante 20,8% per ottenere un mutuo ha impiegato dai 30 ai 60 giorni.
Raimondo Soria, Presidente di Tecnoborsa ha dichiarato che: ”Il 60% delle famiglie che hanno acceso un mutuo negli ultimi due anni impegna mediamente fino al 30% del proprio budget per il pagamento delle rate, il che denota una certa prudenza; il 20,8% utilizza dal 30% al 40% del proprio reddito; il 13,2% dal 40% al 50% e solo il 5,7% impiega oltre il 50%. Questi dati confermano la scarsa propensione all’indebitamento degli italiani, fatto che ha probabilmente contribuito a salvaguardare le medesime famiglie e il sistema finanziario nazionale dai gravi fenomeni di crisi che si sono verificati negli ultimi anni in alcuni Paesi europei e negli Usa”.
Inoltre, per la prima volta, è stato sondato approfonditamente l’aspetto delle garanzie richieste alle famiglie dagli istituti di credito a tutela del prestito erogato. Naturalmente, la condizione principale richiesta quando si accende un mutuo di un certo valore è l’iscrizione di un’ipoteca sul bene oggetto della transazione e, a questa domanda, il 41,5% di chi ha ottenuto il prestito ha risposto affermativamente; in particolare, il 34% ha dovuto ipotecare solo l’immobile acquistato, mentre il 7,5% ha dovuto fornire un’ulteriore garanzia ipotecando anche un secondo bene.
Per quanto riguarda il 58,5% di chi ha acceso un mutuo e a cui non è stata richiesta ipoteca, si suppone che si tratti di famiglie con una buona liquidità di base, che hanno fornito garanzie dirette (di natura finanziaria) o indirette (mediante altri familiari), ritenute dalla banca alternative all’accensione dell’ipoteca sull’immobile acquistato.
Fonte: Tecnoborsa
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