Da due mesi circa è scoppiato l’affaire Montecarlo, una vicenda dai contenuti politici che, tuttavia, riguarda da vicino il mondo immobiliare
Cerchiamo, dunque, di concentrarci sugli aspetti concernenti il settore del real estate. La prima questione che salta all’occhio, ribadita quando è stato diffuso il famoso video del Presidente della Camera, è il valore immobiliare dell’appartamento: bilocale di Mq. 55, stimato 230.000 euro, venduto a 300.000 euro (dopo poche settimane è avvenuto un secondo rogito al valore dichiarato di 330.000 euro).
Quando, alcune settimane fa, abbiamo letto la prima volta il prezzo, in buona fede abbiamo pensato a un refuso di stampa. Chi conosce la zona ben sa che nel Principato non si trova nulla a meno di 25.000 euro al Mq (spesso e volentieri gli appartamenti costano oltre 30.000 al metro, soprattutto quelli di taglio piccolo), motivo per il quale non si capisce come un professionista possa avere stimato il bene poco più di 4.000 euro al Mq. Dunque, c’è una prima vicenda poco chiara: intorno ai 200.000 euro nel Principato si acquistano i box.
Un secondo aspetto da approfondire, invece, è perché, se un bene è stato stimato una cifra, ci sia un cliente disponibile ad acquistarlo per il 30% in più (chi abbia dei dubbi su questo aspetto, provi ad andare a chiedere a una famiglia in zona semiperiferica di Milano o Roma se si è disponibili a pagare 300.000 euro una casa che ne vale 230.000!).
La risposta al quesito è ovvia nel caso specifico, cioè il maggior prezzo viene pagato volentieri perché si tratta di un affare immobiliare che vale parecchio e molto di più. Senza avere visionato la casa e/o lo stato originale, ma basandoci esclusivamente sulla metratura ufficiale di Mq 55, stimiamo almeno il triplo, indipendentemente dai lavori di ristrutturazione che erano da fare!
Altra questione, invece, è il ruolo del cognato del Presidente della Camera che dichiara senza problemi di avere svolto l’incarico di mediatore in una compravendita assai complessa dove il venditore è un partito, mentre l’acquirente è una società off shore: speriamo che il Signor Tulliani abbia almeno i requisiti di legge previsti per svolgere questo lavoro.
Singolare anche che, nel caso specifico, il Signor Tulliani, dopo poche settimane dalla sua attività di mediazione, e successivamente ad un altro passaggio di proprietà, misteriosamente, come per incanto, ha firmato, a insaputa del famoso cognato, con quest’ultima società off shore un regolare contratto di locazione (nel discorso del Presidente della Camera la vicenda ha provocato una ”arrabbiatura colossale”).
La questione, dunque, tiene banco da settimane, sia per i risvolti politici che ha, ma soprattutto perché la casa a Montecarlo è il sogno proibito degli italiani, i quali vorrebbero avere anche loro la possibilità di abitare nel posto del lusso ad ogni costo, al prezzo di un piccolo appartamento in una zona neppure così centrale di Milano o Roma.
Chi conosce il mondo delle società off shore sa che la verità su questa vicenda non la conosceremo mai, tuttavia se tre indizi fanno una prova, il ruolo di Tulliani sembra non sia stato solo quello di mediatore, dubbi che ha mosso anche il Presidente della Camera, il quale nel suo discorso candidamente ammette di averne anche lui.
Kevin John Carones e Anna Sara Balloni