L’indagine Tecnoborsa 2010: le famiglie italiane e il mercato immobiliare
Transazioni effettuate nel 2008-2009 e previste per il 2010-2011
a cura del Centro Studi sull’Economia Immobiliare – CSEI
”Le famiglie italiane in questi anni di crisi sono rimaste più che mai legate alla propria casa e sono tornate a rivolgersi al mattone come bene rifugio a basso rischio per i propri risparmi, mentre i recenti dati parlano ancora del perdurare del clima d’incertezza e rinviano al 2011 per una possibile ripresa del mercato immobiliare; in effetti, a partire dal 2007, il numero dei contratti di compravendita conclusi registra una flessione costante. La situazione, tuttavia, è molto più incoraggiante rispetto alle dinamiche che si registrano in numerosi altri Paesi europei e alla situazione degli Stati Uniti”, ha dichiarato Raimondo Soria, Presidente di Tecnoborsa.
Dall’Indagine nazionale Tecnoborsa 2010 emerge che il 3,5% delle famiglie italiane intervistate ha acquistato un immobile nel biennio 2008-2009 ma, dal confronto con le tre Indagini precedenti, risulta che continua il calo degli acquisti anche se con un trend decrescente. Infatti, dal 2008 a oggi le famiglie che hanno dichiarato di aver acquistato un’abitazione sono scese di 0,7 punti percentuali, dal 2006 di 1,2 e dal 2004 di 2,9.
Andando ad analizzare l’uso che gli intervistati vogliono fare delle case acquistate, al primo posto continua a esserci l’abitazione principale (71,1%), e tale valore è anche cresciuto rispetto a quanto rilevato precedentemente, ma va sottolineato pure l’incremento della quota di chi ha acquistato per investire i propri risparmi (11,8%), utilizzo che, da quando Tecnoborsa realizza l’Indagine sulle famiglie italiane e il mercato immobiliare, per la prima volta è arrivato al secondo posto; invece, è rilevante il calo da parte di chi acquista le seconde case per vacanze (7,9%) e per parenti prossimi (7,9%).
Tra i requisiti che hanno pesato maggiormente nella scelta della casa in cui vivere, la modalità più indicata è la dimensione (72,2%), che per la prima volta ha pesato nella scelta del bene addirittura più del prezzo (70,4%), infatti, quest’ultimo passa dal primo al secondo posto pur facendo registrare un piccolo incremento rispetto alle due Indagini precedenti. Per quanto riguarda il grado di soddisfazione, è emerso che le famiglie italiane sono ancora sostanzialmente contente, infatti più del 70% di queste si ritengono molto o abbastanza soddisfatte degli immobili acquistati, anche se si sono dovute accontentare, poiché è sceso leggermente il grado di soddisfazione relativo alle dotazioni e alle dimensioni.
Per quanto concerne chi ha venduto un immobile (2,7% degli intervistati), si registra una lieve ripresa rispetto al 2008 (+1,1 punti percentuali), che riporta quasi il valore ai livelli rilevati nel 2006 e nel 2004. Le case più vendute continuano a essere le abitazioni principali (45,8%), perché le famiglie sono pur sempre spinte dal desiderio di acquistarne una nuova più adatta alle proprie esigenze; al secondo posto segue la vendita di seconde case per parenti prossimi (22%) ma, in questo caso, la cessione avviene prevalentemente per fini di liquidità, anche se è rilevante la quota di chi vende per acquistare una casa in cui vivere; al terzo posto c’è chi ha dichiarato di aver venduto la casa per le vacanze (16,9%) e, anche in questo caso, le motivazioni più indicate sono l’acquisto delle casa principale o il bisogno di liquidità.
Il gap tra domanda e offerta nelle compravendite è sceso notevolmente rispetto al passato, pur rimanendo positivo (0,8 punti percentuali, attualmente; era pari a 2,6 nel 2008, 1,8 nel 2006 e 3,5 nel 2004).
Analizzando il mercato delle locazioni è risultato che il 4% delle famiglie intervistate ha preso in locazione e il 6,9%, invece, ha dato in affitto un immobile.
Il Presidente di Tecnoborsa ha affermato che: ”Benché le locazioni in Italia rappresentino un segmento del mercato relativamente circoscritto, dati i prezzi di acquisto comunque elevati, la casa in affitto costituisce una soluzione per le famiglie e quindi, per la prima volta dal 2004, l’offerta registra un sensibile cambio di tendenza, dopo il trend decrescente degli ultimi anni; infatti, si è registrato un lieve calo tra le Indagini 2010 e 2008 nella domanda; viceversa, continuano ad aumentare le famiglie che hanno immesso sul mercato un immobile in locazione”.
Per quanto riguarda le transazioni previste continua a scendere la quota di chi pensa di acquistare un’abitazione nei due anni successivi l’Indagine (2,3%); infatti, confrontando le intenzioni di acquisto dichiarate nel 2010 con quelle del 2004, si riscontra un calo di ben 7 punti percentuali, di 2,9 rispetto al 2006 e di 2,7 punti con il 2008.
Al primo posto c’è chi pensa di comprare nel biennio 2010-2011 una casa in cui risiedere (54,9%), percentuale in aumento rispetto al 2008, anche se rimane ancora decisamente inferiore a quella rilevata nel 2006; al secondo posto si trova chi desidera acquistare una casa per investire il proprio denaro (17,6%), motivazione che continua a salire; al terzo posto, anche se è scesa rispetto al passato, c’è la percentuale di chi vorrebbe acquistare una casa per parenti prossimi (15,7%); infine, è in calo rispetto al 2008 il numero delle famiglie che pensa di prendere una seconda casa vacanze nel prossimo futuro (5,9%).
Analizzando le intenzioni di vendere un bene da parte delle famiglie italiane (1,1%), è emerso che, come per la domanda, c’è stato un calo di chi ha risposto affermativamente, anche se i risultati sono molto più contenuti: -1,3 punti percentuali rispetto al 2008, -0,4 punti rispetto al 2006 e -2,1 dal confronto con il 2004.
Anche per quanto riguarda le locazioni previste (0,6% per la domanda e 0,5% per l’offerta), si sono registrati dei cali, anche se molto più contenuti di quelli emersi per le prossime compravendite.
”Quindi – ha concluso il Presidente Raimondo Soria – nel biennio 2010-2011 ci si aspetta un rallentamento in tutti e due i mercati; infatti, mettendo a confronto le transazioni effettuate nel biennio 2008-2009 con quelle previste per il biennio 2010-2011, gli acquisti dovrebbero calare di 1,2 punti percentuali e le vendite di 1,6 punti; per le locazioni, se le famiglie confermano le loro intenzioni, ci dovrebbe essere un calo di 3,4 punti nella domanda e di 6,4 nell’offerta, facendo raggiungere a quest’ultimo settore un punto di equilibrio, in quanto i due valori tenderebbero ad allinearsi”.
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