Casa: in arrivo l’ indice di accessibilità
Secondo il Centro Studi e Ricerche Abi in Italia la flessione dei prezzi degli immobili sembra piuttosto limitata (-0,7% nel 2009 rispetto al 2008 secondo i dati Omi)
Questa è una buona notizia per la stabilità finanziaria complessiva, ma non per le famiglie italiane che non hanno condizioni di accessibilità al mercato immobiliare.
Le famiglie, infatti, nel corso dell’ ultimo anno, hanno subìto una forte riduzione del loro reddito disponibile (-4,2% in termini di reddito unitario) e oggi una famiglia per acquistare una casa deve impiegare l’ intero reddito guadagnato in tre anni.
Quindi un interrogativo: la crescente possibilità di ricorrere all’ indebitamento bancario (+8,2% i mutui a marzo 2010) ha permesso alle famiglie italiane di avere mediamente le risorse per acquistare un’ abitazione, senza comunque modificare la loro solidità finanziaria?
A tale interrogativo risponde il Centro Studi e Ricerche dell’ Abi, in collaborazione con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, elaborando un apposito indice (Housing Affordability Index) che nei prossimi mesi sarà ulteriormente sviluppato di concerto con l’ Agenzia dei Territorio.
L’ obiettivo di tale indice è quello di valutare quanto siano coerenti le condizioni economiche della famiglia media italiana rispetto all’ accensione di un mutuo per l’ acquisto della casa. La valutazione si basa su parametri fondamentali: il rapporto tra reddito e prezzo della casa (prezzi relativi) e la dinamica dei tassi sui mutui.
In particolare, l’ acquisto di una casa è possibile se la rata del mutuo non supera il 30% del reddito disponibile della famiglia. L’ indice è costruito proprio come la differenza tra tale valore e l’ incidenza effettiva della rata.
Dall’ analisi dell’ indice emergere come la congiuntura positiva sia dovuta all’ evoluzione del costo dei mutui che ha raggiunto negli ultimi mesi i livelli minimi del biennio 2005 – 2006. Mentre la dinamica tendenzialmente negativa dell’ indice è determinata dal peggioramento delle condizioni reddituali delle famiglie rispetto ai prezzi delle abitazioni.
Pertanto per il futuro il miglioramento dell’ accesso al mercato immobiliare dipenderà da una politica economica generale che possa accrescere il potere di acquisto dei redditi mediante il recupero dei livelli di produttività e quindi delle capacità competitive del Paese.
Fonte: Ance