Regione Lombardia. Zambetti: casa diritto fondamentale di tutti
Politiche di sostegno alla famiglia da una parte e interventi di riqualificazione e miglioramento del tessuto urbanistico dall’ altra
Sono queste le due direttrici lungo le quali si muoverà Regione Lombardia nella legislatura appena cominciata per attuare la propria idea di politica per la casa.
Direttrici che sono state illustrate questa sera dall’ assessore alla Casa, Domenico Zambetti, nel corso del convegno “Il territorio milanese e l’ housing sociale. La nuova legge regionale“, cui hanno partecipato, fra gli altri, gli assessori del Comune di Milano Mariolina Moioli (Famiglia,
Scuola e Politiche sociali) e Stefano Pillitteri (Qualità, Servizi al cittadino e Semplificazione), il presidente dell’ Aler di Milano, Loris Zaffra e il sottosegretario agli Esteri, Stefania Craxi.
“Nella nostra provincia – ha detto Zambetti – un abitante su 25 è inquilino di una casa Aler e parliamo di una popolazione che per il 92% è italiana. Metà di questa popolazione stessa è in età lavorativa ed è proprio il lavoro o la sua precarietà a rappresentare il problema principale per queste famiglie. Ecco quindi che parlare di casa significa entrare nelle vite della nostra gente per capirne i problemi e risolverli nonostante le difficoltà”.
“Risolvere le esigenze abitative – ha proseguito – trasformare le nostre città, abbattere pregiudizi in base ai quali è popolare tutto ciò che è brutto, significa adoperarsi, impegnarsi con passione e tenacia per porre le basi per una società vivibile e umana da lasciare ai nostri figli”.
A questo servono gli 850 milioni di euro che la Regione ha stanziato nell’ ultimo quinquennio. Fondi che, insieme ad una semplificazione e a una maggior flessibilità delle procedure e delle norme, hanno permesso di promuovere un sistema di housing aperto e responsabilizzante per tutti i soggetti.
“Per questo – ha spiegato Zambetti – l’ abitare è al centro della nostra politica. L’ abitare inteso come diritto centrale dei cittadini, non solo ad avere un luogo dove risiedere, ma anche a disporre di una rete di infrastrutture e di una dotazione di servizi, in grado di garantire a ciascuno la possibilità di valorizzare la propria identità personale e professionale nel modo più pieno”.
La strada per raggiungere quest’ obiettivo sarà dunque quella di perseguire un housing sociale in grado di coinvolgere una molteplicità di soggetti, anche nuovi o diversi da quelli tradizionali.
“Obiettivo – ha concluso Zambetti – che consideri adeguatamente le molte sfaccettature della domanda e che valorizzi al massimo le risorse finanziarie disponibili”.
A questo proposito, nei giorni scorsi, il Governo ha destinato alla Lombardia 55 milioni di euro per la prima attuazione del Piano Casa nazionale, mentre altri 45 sono in arrivo per gli alloggi a canone sostenibile.