Chioschi dell’ Acqua, il modo ecosostenibile per dissetarsi in città
Con l’ estate alle porte nasce un nuovo modo di bere responsabilmente la risorsa più preziosa del nostro Pianeta
Un numero sempre maggiore di comuni italiani sostiene il rispetto per l’ ambiente offrendo ai cittadini il servizio pubblico dei Chioschi dell’ Acqua.
I Chioschi dell’ Acqua sono un’ importante novità che sempre più comuni del Bel Paese decidono di fornire come servizio pubblico alla cittadinanza. Ad oggi, sono presenti oltre 200 esemplari dislocati in tutte le regioni d’ Italia e il numero è in continua ascesa.
Si tratta dell’ evoluzione ottimizzata delle fontanelle di una volta che oggi propongono acqua potabile affinata, trattata, refrigerata e con l’ aggiunta di anidride carbonica.
Chiunque può attingere a questa risorsa, gratuitamente o dietro pagamento di una piccola cifra di gran lunga inferiore a quella applicata all’ acqua in bottiglia e determinata dal regolamento comunale, e portarsi a casa l’ acqua del suo Comune con le caratteristiche organolettiche che più lo aggradano.
I Chioschi dell’ Acqua, in particolare, promuovono il concetto di mondo sostenibile in quanto sono alimentati da acqua di acquedotto trattata che, quindi, può definirsi ”a chilometri zero’‘.
Contribuiscono infatti alla riduzione degli investimenti e dei costi di gestione delle amministrazioni comunali per il recupero e il riciclo della plastica ed in particolare del PET con il quale sono realizzate molte delle bottiglie di acqua in bottiglia.
Per avere un’ idea più precisa degli ordini di grandezza relativi basti pensare che, in fase di produzione, 1 kg di PET che corrisponde a circa 25 bottiglie da 1,5 litri consuma 2 kg di petrolio e 17,5 litri d’ acqua che rilascia nell’ atmosfera 40 gr di idrocarburi, 25 gr di ossidi di zolfo, 20 gr di ossidi di azoto, 18 gr di monossido di carbonio e 2,3 kg di anidride carbonica (gas responsabile dell’effetto serra).
A titolo esemplificativo, il prelievo annuo di 300.000 litri di acqua da un Chiosco consente un risparmio di 200.000 bottiglie di PET da 1,5 litri equivalenti a 60.000 kg di PET in meno da smaltire o avviare al recupero. Ne deriva, quindi, la mancata produzione dello stesso che consente un risparmio di 1.380 kg di CO2 e la mancata emissione di 7.800 kg di CO2 per il trasporto (dato stimato su una tratta media di 350 km).
Naturalmente, l’ entità dell’ impatto ambientale complessivo può ridursi in funzione della capacità di recupero reale della plastica ottenuto tramite raccolta differenziata e grazie ai processi industriali di riciclaggio.
L’ attenzione all’ ambiente è una tematica particolarmente sentita dal grande pubblico come dimostra il dato emerso dalla ricerca C.R.A. Del 2010 commissionata da AQUA ITALIA, che sottolinea come il 20,5% degli intervistati (2500 italiani rappresentativi dell’ intera popolazione) scelga di bere l’ acqua del rubinetto, trattata e non, per diminuire l’ inquinamento ambientale dovuto al trasporto e allo smaltimento delle bottiglie.
Una scelta chiara, ambientalista e amica dell’ economia locale che sempre più amministrazioni locali stanno facendo con il favore dei propri cittadini.
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Per Informazioni e approfondimenti:
Cecilia Cerri
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Federazione delle Associazioni Nazionali
dell’ Industria Meccanica Varia ed Affine
AQUA ITALIA – Associazione costruttori impianti e componenti per il trattamento delle acque primarie
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pietro 2 Agosto 2010 il 12:30
Come può aderire un comune?
Quante spese bisogna sostenere?
Vale in tutta Italia
Grazie!