Edilizia, urgono misure forti per evitare il collasso
La crisi investe il settore delle costruzioni: ad un anno dagli Stati Generali delle Costruzioni mancano le risposte per uscire dalla crisi
Tutti gli indicatori dimostrano le importanti difficoltà del settore: -18% gli investimenti in costruzioni negli ultimi 3 anni; 137.000 posti di lavoro persi nel 2009; oltre 2.000 imprese di costruzioni fallite nel 2009; 9.000 imprese di costruzioni in meno nel 2009 e altre 7.800 nel primo trimestre 2010; calo del 24% dell’ importo dei lavori pubblici messi in gara tra il 2003 ed il 2009 ed ulteriore riduzione del 25% nel primo trimestre 2010; riduzione in tre anni del 30% del numero di compravendite di abitazioni e del 25% di immobili non residenziali.
Ad un anno di distanza dagli Stati Generali delle Costruzioni, l’ analisi è quella di un intervento troppo modesto dell’ Esecutivo. Associazioni imprenditoriali e organizzazioni sindacali di tutta la filiera delle costruzioni si sono quindi nuovamente riunite a Roma il 14 maggio 2010 per presentare al Governo proposte concrete per uscire dalla crisi:
– Modificare il Patto di stabilità interno
– Garantire i pagamenti dovuti alle imprese
– Sbloccare le risorse per infrastrutture
– Utilizzare la leva fiscale
– Attuare il Piano Casa 1 per l’ Housing sociale
– Fare decollare il Piano casa 2 e dare concretezza agli snellimenti procedurali
– Garantire la regolarità del mercato del lavoro
– Ampliare gli ammortizzatori sociali in edilizia
In occasione della conferenza stampa, il Presidente dell’ Ance, Ing. Paolo Buzzetti, ha evidenziato che la rafforzata unità delle associazioni imprenditoriali e delle organizzazioni sindacali sottolinea la necessità di apportare risposte fattive ed organiche alla crisi del settore.
Fonte: Ance