A Trieste mercato immobiliare debole nei principali comparti: abitazioni, uffici, negozi
La debolezza del mercato immobiliare che aveva caratterizzato il capoluogo giuliano nel corso del 2008 è proseguita anche nell’ anno appena concluso, facendo registrare un ulteriore peggioramento dei trend in essere specialmente per i principali comparti (abitazioni, uffici, negozi)
L’ offerta di immobili in vendita ha continuato a crescere per abitazioni, uffici e negozi, mentre si è stabilizzata quella di box e di capannoni industriali.
Per il primo gruppo di tipologie immobiliari, gli operatori sottolineano il calo delle quantità di immobili venduti a fronte di una domanda che, ad eccezione della sola residenza, si è ulteriormente indebolita.
Per le altre tipologie (box e capannoni) si sono mantenuti invece inalterati i livelli di attività dell’ anno precedente, così come la domanda e l’ offerta presenti sul mercato.
Sul fronte della locazione, il quadro sembra essere meno negativo rispetto a quello della compravendita, ad eccezione del mercato terziario. La domanda appare in crescita per le abitazioni in affitto e stabile per gli immobili commerciali, industriali e per i posti auto.
In particolare, l’ edilizia abitativa ha confermato il dinamismo manifestato nell’ anno passato, mostrando un rinnovato interesse dell’ offerta in locazione che ha portato ad aumento del numero di contratti stipulati ed a una diminuzione delle tempistiche di scambio.
Maggiormente in affanno, anche sul fronte locativo, il mercato degli uffici che ha continuato ad essere caratterizzato da evidenti segnali di arretramento, con una ulteriore diminuzione della richiesta e conseguente contrazione dei volumi di scambio.
Analizzando i dati quantitativi, vediamo che tutti i comparti hanno registrato diffuse riduzioni dei valori di scambio, dell’ ordine del 4-5% per i prezzi e 3-4,5% per i canoni.
Tendenze simili a quelle sopra descritte si registrano anche per quanto attiene le tempistiche: generalmente in calo i tempi della locazione, stabili o in leggero aumento quelli della compravendita.
L’ ulteriore flessione dei prezzi ha fermato la crescita dei divari percentuali (sconto medio praticato sul prezzo richiesto) che si fissano sui livelli del 2008 e rimangono significativamente al di sotto del dato medio nazionale.
Anche i rendimenti medi da locazione sono rimasti sostanzialmente sui livelli dell’ anno passato, risultando comunque, per tutti i comparti, più elevati rispetto al dato medio delle tredici città intermedie considerate.
Per quanto riguarda il 2010, gli operatori sono inclini a ritenere che, mentre i prezzi potranno subire nuovi aggiustamenti, i canoni non caleranno ulteriormente, ma rimarranno sostanzialmente sui livelli attuali.
Per quanto riguarda, invece, i volumi scambiati, si prevede una ripresa delle compravendite, a fronte di una stabilizzazione dei contratti di locazione sui livelli già raggiunti.
Fonte: Nomisma