Decreto legge semplificazione edilizia, Confedilizia: si può salvare ma il governo deve correggerlo. A proposito del decreto legge varato dal Governo in materia di semplificazione edilizia (di cui è prevista la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale oggi stesso), il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, ha dichiarato:
”La storia delle semplificazioni edilizie è una storia già scritta, è quella del Piano Casa. Anche quest’ ultimo è stato di fatto e in gran parte svuotato di significato dalle normative regionali. E anche il decreto legge sulla deregulation in casa è destinato a finire nel nulla, cozzando contro una congerie di normative regionali restrittive.
C’ è un modo solo per rimediare e dare fiducia e certezze ai proprietari di casa: il provvedimento del Governo va modificato dal Parlamento, in sede di conversione in legge, espungendone le premesse che fanno riferimento alle leggi regionali o, meglio ancora e cioè per una maggiore chiarezza, dicendo che le Regioni sono chiamate a disciplinare i titoli abilitativi nell’ ambito dei principii direttivi stabiliti dal decreto legge.
Non bisogna dimenticare, infatti, che tutto nasce dalla (confusionaria) riforma della Costituzione varata nel 2001: il governo del territorio è materia di legislazione concorrente, ma la stessa Costituzione stabilisce la competenza dello Stato ad emanare i principii fondamentali di tale materia. E non a caso, infatti, la semplificazione edilizia è stata emanata come parte integrante del Testo unico sull’ edilizia, che si apre proprio con la precisazione che tale testo contiene i principii fondamentali in materia di attività edilizia.
In questo senso il Governo ha emanato il proprio decreto nei termini noti ma, davanti alle incertezze seminate dai conservatori dello status quo e dalle varie burocrazie, occorre precisarlo con chiarezza al di là di ogni ragionevole dubbio nei modi sopra indicati”.