Intesa Sanpaolo, Unicredit, Generali, Allianz e una decina di casse di previdenza private sono pronte a investire un miliardo e mezzo di euro nel maxifondo immobiliare per l’ edilizia sociale lanciato dal Governo. Dalla Cassa depositi e prestiti arriverà 1 miliardo e 140 milioni dal ministero delle Infrastrutture per lo sturt up. Un maxifondo veramente ricco, un contributo sostanzioso alla causa dell’ edilizia sociale che dovrebbe risolvere il disagio abitativo. Housing sociale: un maxifondo ricco.
Lo strumento del fondo dei fondi fu lanciato nel 2008 dal ministro dell’ Economia, Giulio Tremonti e si è rivelato un volano a 360° per sostenere programmi edilizi locali mediante partecipazioni di minoranza (massimo 40%). Per ora, l’ intesa con i principali gruppi nazionali del credito e del mondo assicurativo è informale, non c’ è ancora nero su bianco, non è stato ancora autorizzato il regolamento del maxifondo immobiliare per il social housing sul quale la Cassa depositi e prestiti è impegnata con l’ apposita società di gestione Cdp Investimenti Sgr.
Manca ancora la gara pubblica che il ministero delle Infrastrutture vuole lanciare entro fine febbraio per selezionare il gestore del fondo. Secondo Porta Pia verranno divisi fra i gestori abilitati. Comunque, le fondazioni hanno deciso di superare il disagio abitativo con contributi innovativi. La domanda arriva da giovani coppie, studenti, anziani, immigrati, uomini e donne temporaneamente in difficoltà perché licenziati o perché separati.
Fra i beneficiari dei futuri alloggi ci saranno anche i giovani professionisti, come geometri, avvocati e ingegneri: proprio gli iscritti di quelle casse di previdenza che si sono impegnate a sostenere il fondo nazionale in qualità di investitori. In meno di due anni il mondo delle fondazioni ha polarizzato sul tema dell’ housing sociale le risorse della politica locale, dell’ associazionismo etico e delle forze imprenditoriali.
In Veneto è già nato un fondo immobiliare partecipato dalle principali fondazioni e con l’ investimento della Regione. In Emilia Romagna, Marche e Friuli Venezia Giulia sono già in itinere altri fondi regionali. La Lombardia ha già investito nel primo fondo immobiliare lanciato da Cariplo nel 2007 (Abitare sociale 1) ed ora sta favorendo la nascita di nuove iniziative.
La più matura è nell’ area milanese di cascina Merlata (59 ettari), accanto alla futura sede dell’ Expo, dove sorgeranno un miliardo di alloggi in affitto e vendita a prezzi calmierati. La società che riunisce imprese, artigiani e coop darà vita a un fondo che chiederà l’ investimento del maxifondo di Cdp e della regione Lombardia. Altri progetti impegnativi si stanno concretizzando a Parma, in Toscana (Firenze e Prato) e anche in Basilicata (Matera). È un fermento collettivo che speriamo arrivi a risolvere l’ eterno problema del disagio abitativo.