Il Ministero dello Sviluppo Economico ha presentato agli operatori del settore fotovoltaico la bozza di decreto che definisce il Conto Energia per gli impianti che entreranno in funzione dal 2011 e prevede due sole tipologie: “impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici” e “altri impianti fotovoltaici”. Una risposta ai suggerimenti dei produttori di eliminare la categoria della parziale integrazione allo scopo di semplificare le tipologie installative.
È previsto un premio aggiuntivo per gli impianti operanti in regime di scambio sul posto, realizzati sugli edifici e che riducano di almeno il 10% l’ indice di prestazione energetica dell’ edificio (da dimostrare con una certificazione energetica). Il premio può raggiungere il 30% della tariffa incentivante riconosciuta all’ impianto.
Gli impianti diversi da quelli realizzati sugli edifici – in aree industriali, commerciali, cave esaurite, aree di pertinenza di discariche o di siti contaminati – hanno diritto ad una tariffa incentivante incrementata del 5% e per i “sistemi con profilo di scambio prevedibile” è previsto un incremento del 20%.
Gli impianti i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di pergole, tettoie e pensiline hanno diritto ad una tariffa pari alla media tra quella che spetta agli “impianti fotovoltaici realizzati sugli edifici” e quella per gli “altri impianti fotovoltaici”.
Un’ altra novità: viene introdotta la categoria impianti fotovoltaici integrati con caratteristiche innovative, che beneficeranno di tariffe incentivanti (secondo tre intervalli di potenza) più alte rispetto alle altre due tipologie. Queste tariffe saranno decurtate del 2% all’ anno (anziché del 6%) nel 2012 e 2013. Entro il 1° gennaio 2011 il GSE predisporrà una guida sulle caratteristiche che questi impianti dovranno avere. Le tariffe incentivanti per gli impianti fotovoltaici a concentrazione sono divise in due intervalli di potenza e saranno decurtate del 2% all’ anno nel 2012 e 2013.
Le tariffe incentivanti sono cumulabili con determinati benefici e contributi pubblici (contributi in conto capitale fino al 30% del costo di investimento: le scuole possono arrivare al 100%) e con i finanziamenti a tasso agevolato dello 0,50% previsti dal Fondo per Kyoto (art. 1, comma 1111, Finanziaria 2007). Inoltre, godono della riduzione dell’ Iva ma non si cumulano con le detrazioni fiscali.
L’ obiettivo nazionale della potenza da installare è fissato a 8.000 MW entro il 2020. Il tetto della potenza incentivabile è di 3.000 MW, a cui si aggiungono 200 MW per gli impianti integrati e 150 MW per gli impianti a concentrazione. Da ricordare che pochi giorni fa il GSE ha reso note le tariffe incentivanti per gli impianti fotovoltaici in Conto Energia che entrano in esercizio nell’ anno 2010, decurtate del 4% rispetto alla tariffa base.
Assosolare, l’ Associazione dei produttori di impianti fotovoltaici, preoccupata per il taglio degli incentivi, ha inviato una lettera ai presidenti delle Regioni e ai Ministri Scajola e Prestigiacomo, nella quale afferma che la bozza di decreto non tiene conto della “necessità di contenere al 14% il taglio complessivo degli incentivi del 2011, rispetto alle tariffe 2010”. Infatti, secondo i calcoli dell’ Associazione, un taglio superiore al 14% abbasserebbe il tasso di rendimento dell’ impianto fotovoltaico al di sotto della soglia critica del costo del debito.