Un emendamento al Piano Casa della Sicilia prevede il censimento degli edifici fatiscenti nei centri storici e il recupero delle periferie urbane. Per gli interventi si potrebbero utilizzare, secondo il Presidente Raffaele Lombardo, i fondi per le ristrutturazioni e la messa in sicurezza.
Diventerebbe quindi possibile intervenire all’ interno dei centri storici, ma senza alterare la morfologia esistente nei nuclei antichi. E aumenterebbero gli standard di sicurezza e igiene e migliorerebbe di conseguenza il decoro urbano e architettonico.
L’ emendamento consentirebbe la redazione di un piano di gestione del rischio per il monitoraggio di abitazioni e strutture pubbliche e private, delle quali verrà valutata l’ agibilità e le condizioni di sicurezza.
I sindaci, sulla base dei risultati ottenuti, dovranno adottare dei provvedimenti per la tutela della pubblica incolumità, compreso anche lo stato di rischio idrogeologico.
La condizione degli edifici dovrà essere monitorata e aggiornata ogni anno. I comuni inadempienti non potranno richiedere finanziamenti, contributi e approvazioni di progetti per fabbricati, strutture e servizi situati al’ interno dei centri storici.
L’ emendamento è il risultato dell’ accordo raggiunto tra Stato e Regioni, promuovendo il rilancio del settore edile senza permettere cementificazioni selvagge o speculazioni.