Il mercato immobiliare romano continua a dimostrare una notevole capacità di tenuta. Nonostante l’ ulteriore peggioramento delle indicazioni congiunturali degli operatori, non si registrano, infatti, correzioni al ribasso dei valori in linea con le aspettative
Anche dal punto di vista delle transazioni nei diversi comparti, la flessione registrata nel corso dell’ anno, seppure confermi il progressivo ridimensionamento del mercato, si è rivelata di gran lunga più contenuta rispetto alla dinamica marcatamente recessiva registrata a livello nazionale.
Si tratta, è bene sottolinearlo, di una tendenza limitata al solo settore retail, in quanto i segnali che provengono dal versante istituzionale continuano ad essere di segno pesantemente negativo.
La capacità del mercato al dettaglio di mantenere le posizioni acquisite deve essere ricondotta ad un aumento dell’ offerta ancora tutto sommato contenuto (e comunque limitato alle zone periferiche), sintomo delle modeste esigenze di realizzo da parte dei proprietari, nonché della perdurante presenza di una quota di domanda disposta a concludere le transazioni alle attuali condizioni di mercato.
A conferma della situazione fin qui delineata è possibile citare il deterioramento piuttosto limitato degli indicatori congiunturali (tempi medi di vendita e divario tra prezzo richiesto e prezzo effettivo), che si sono quasi sempre attestati su posizioni non dissimili rispetto allo scorso semestre.
L’ unica eccezione a tale quadro è rappresentata dal drastico peggioramento della situazione rilevata in corrispondenza del segmento industriale, che al 2008 aveva evidenziato segnali di complessiva tenuta.
Più problematica, come accade ormai da alcuni anni, continua a risultare la situazione sul versante locativo, anche se non mancano segnali che inducono a ritenere ormai all’ epilogo la fase recessiva. Le previsioni per la prima parte del 2010, formulate dagli operatori, sono improntate ad un cauto ottimismo.
Fonte. Nomisma