Commento di Achille Colombo Clerici al “fondo” di Romano Prodi sul Messaggero del 24 dicembre 2009

di Redazione Commenta

Il Messaggero in data 24 dicembre pubblica una pregevole analisi di Romano Prodi sul tema della crisi economica, con interessanti riflessioni a proposito dei rapporti con il mercato immobiliare.

La tesi esposta in esordio, senz’ altro valida con riferimento ai fenomeni intervenuti soprattutto in America, calata nella situazione italiana, merita qualche considerazione aggiuntiva.

È probabile che la sfiducia e la preoccupazione delle famiglie da noi non siano collegate direttamente alla percezione del calo dei valori immobiliari, pur essendo quello nella casa l’ investimento di gran lunga più diffuso nel nostro paese.

1- perché la percezione della crisi in atto, per chi utilizza la casa per uso proprio, non è operatore economico del settore e non ha dovuto in questo periodo affrontare una transazione particolare, probabilmente non si è ancora concretizzata. Essendo essa solo il riflesso della percezione relativa al calo di altri valori patrimoniali. Quanto alla redditività dell’ investimento immobiliare, poi, nella maggioranza dei casi essa non si è ancora ridotta.

2- perché ciò che ha allarmato, in prima battuta, le famiglie risparmiatrici (e nel nostro Paese tale realtà è più rilevante che in altri paesi europei) è stato, da un lato il grande clamore mediatico relativo al possibile scoppio di un crack finanziario a livello mondiale, con il rischio di perdere in tutto o in parte i propri averi; e comunque, d’ altro lato, il ridimensionamento effettivo (questo se verificato in tempo reale – caratteristica d’ altronde propria dei patrimoni mobiliari), della consistenza patrimoniale e della stessa redditività.

3- la percezione quotidiana del dilagare della crisi economica, si è poi legata alla preoccupazione, vissuta direttamente o indirettamente, del mantenimento di salari e stipendi, nonché del posto di lavoro ed alla preoccupazione generata dalla riduzione dell’ attività economica nei campi produttivo – commerciale – professionale.

4- certo è che il superamento della crisi economica passa a sua volta anche attraverso il superamento del cambio di mentalità che si è nel frattempo prodotto. Perché la percezione dell’ impoverimento generale ha generato in molti il passaggio dalla mentalità dell’ acquisto del superfluo a quella dell’ acquisto del necessario; e sarà difficile ritornare rapidamente indietro. E quindi la ripresa dei consumi dovrà necessariamente fare i conti anche con questo passaggio.

Achille Colombo Clerici
presidente di Assoedilizia
http://www.assoedilizia.com

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