Il Governo ha impugnato avanti la Corte costituzionale la legge della Regione Basilicata sul Piano casa nella parte in cui subordina la possibilità di ampliare gli immobili alla predisposizione di un libretto casa (non meglio definito). L’ impugnativa sospende solo l’ obbligo di cui all’ impugnativa, lasciando inalterati (ed esecutivi) gli altri contenuti del Piano.
Oltre a mostrarsi contraddittoria rispetto alle finalità perseguite dalla legge (e, cioè, l’ incentivazione e l’ incremento dell’ edilizia privata nell’ intrapresa di nuove iniziative edilizie), l’ imposizione del libretto casa – con tutte le conseguenti prescrizioni di lavori da effettuarsi che esso può contenere – è infatti tale da scoraggiare i privati (come ha tempestivamente fatto rilevare la Confedilizia) dall’ utilizzare le opportunità del Piano casa voluto dal Governo (anche se demandato, poi, alla competenza regionale).
L’ impugnativa del Governo – che segue, del resto, a 8 giudizi negativi per il libretto in parola svoltisi avanti tutte le possibili giurisdizioni, Corte costituzionale compresa – si basa sull’ irragionevolezza (canone di costituzionalità) di imporre ai privati, a loro carico e a loro spese, la duplicazione di accertamenti e la conservazione di informazioni e documenti ricadenti nei compiti affidati alla pubblica amministrazione nella sua azione di vigilanza (col cui principio di efficienza e buon andamento, dunque, collide).
Inoltre, ha rilevato sempre il Governo, la norma impugnata impone adempimenti che si atteggiano come prestazioni imposte (per le quali vige una specifica riserva di legge) e viola la competenza legislativa dello Stato in materia di ordinamento civile e di governo del territorio.
La Confedilizia (che si riserva di impugnare direttamente, comunque, gli atti di tipo deliberativo che venissero assunti dalle Regioni per la regolamentazione dei contenuti del libretto) ha espresso il proprio compiacimento al ministro per le Regioni on. Raffaele Fitto – che ha proposto l’ impugnativa di cui trattasi al Consiglio dei ministri -, sottolineando il significato del pronto intervento promosso, che dovrebbe indurre anche altre Regioni a desistere dal proposito di varare uno strumento più volte giudicato illegittimo.
Corrado Sforza Fogliani
presidente Confedilizia