È stata presentata all’ Agenzia del Territorio la nota trimestrale sul mercato immobiliare, relativa al terzo trimestre 2009, lavoro curato dall’ Osservatorio del Mercato Immobiliare che ha comparato il volume delle compravendite del periodo di riferimento, rispetto al dato del 2008. Lo studio ha messo in evidenza come il tasso tendenziale annuo continua a essere negativo, anche se la discesa si fa meno ripida e, sul piano nazionale, migliora rispetto a dodici mesi fa.
A livello residenziale il calo è stato dell’ 11%, con 132.761 rogiti stipulati, mentre per quanto concerne il settore terziario, produttivo e commerciale la contrazione è compresa fra il 17,1% e il 18,9%: a ben leggere i dati, tuttavia, si registrano diversità consistenti fra le macro regioni italiane e se, per il settore residenziale, al Nord il calo è del 14,7%, la percentuale scende al 6,6% per il Sud.
Ancora più consistente il divario nel settore terziario e in quello produttivo dove, rispettivamente, nelle regioni del Nord la contrazione registrata raggiunge il 18,9% per gli uffici e il 22,4% per i capannoni, mentre, al Sud il dato è in controtendenza nel settore terziario (segna un risultato positivo pari al +8,6%).
Per quanto concerne il settore produttivo nelle regioni del Sud si evidenzia un meno 2,2% (su quest’ ultimo punto occorre, tuttavia, precisare che i due terzi del mercato industriale è concentrato nelle regioni del Nord e, pertanto, il dato nazionale non deve fuorviare, come dimostrato dal calo delle transazioni nella provincia di Milano, dove si registra una contrazione che supera il 36%, pur rimanendo in assoluto la realtà dove si effettua il numero più elevato di rogiti notarili).
Concentrando l’ attenzione sul mercato residenziale si evidenzia che il dato è migliore nei capoluoghi rispetto alle città che non lo sono (1% di differenza), forbice che si allarga sensibilmente, qualora si faccia una comparazione fra città e comuni minori.
Se, nel secondo trimestre esaminato, le realtà di Milano e Bologna avevano segnato dati in positivo, nel periodo esaminato la percentuale torna negativa (rispettivamente -14,1% per il capoluogo lombardo e -4,4% per la città felsinea); anche le altre grandi città registrano tutte dati negativi mettendo in evidenza, ancora una volta, percentuali diversissime fra le regioni nostrane, con Firenze che registra la performance peggiore (-27%) e Palermo e Napoli che, invece, hanno un calo intorno al 3-4%.
Le province, invece, segnano un andamento non dissimile da quello delle grandi città collegate con Milano, che registra la percentuale peggiore (-21,5%) e con Roma che ottiene il calo meno sensibile (-3%).
L’ Agenzia del Territorio, inoltre, stima che, nei prossimi mesi del 2009, il numero totale delle transazioni immobiliari arriverà a sfiorare il numero di 600.000, con un sensibile calo rispetto a due anni fa, dove il numero delle compravendite effettuate era stato di circa 815.000.
Un cenno, infine, allo scudo fiscale che – citando le medesime parole del Direttore dell’ Osservatorio Immobiliare Gianni Guerrieri – “influenzerà di meno il volume delle compravendite immobiliari del settore non residenziale rispetto a quello legato all’ economia e agli investimenti“.
a cura di Anna Sara Balloni