Il Consiglio regionale della Sardegna ha dato il via libera al disegno di legge recante “Disposizioni straordinarie per il sostegno dell’ economia mediante il rilancio del settore edilizio e per la promozione di interventi e programmi di valenza strategica per lo sviluppo”.
In base alle norme appena varate gli interventi di ampliamento e demolizione potranno essere realizzati anche su immobili non residenziali e sono previsti incentivi ulteriori qualora si garantiscano determinati livelli di prestazione energetica e contenimento dei consumi mentre il mutamento della destinazione d’ uso è ammesso a condizione che sia compatibile con le destinazioni previste dagli strumenti urbanistici comunali vigenti.
Analogamente ad altre leggi regionali è fatto poi divieto di realizzare gli interventi su edifici abusivi, non accatastati, o vincolati. Per quanto riguarda, invece, i centri storici si potrà intervenire su edifici aventi meno di cinquanta anni che siano in contrasto con i caratteri architettonici e tipologici del contesto nel quale ricadono. In caso di demolizione e ricostruzione gli immobili devono risultare ultimati al 31 / 12 / 1989. Si segnala poi la previsione di poter cumulare gli incrementi ammessi dalla legge con quelli già previsti da altre disposizioni di legge, dagli strumenti urbanistici comunali e dalle norme di pianificazione regionale.
Di pari passo anche la Liguria che ha approvato definitivamente il disegno di legge “Misure urgenti per il rilancio dell’ attività edilizia e per la riqualificazione del patrimonio urbanistico edilizio”. Come la Sardegna anche la Liguria ammette che gli interventi possano essere effettuati su immobili non residenziali ma per quelli di demolizione e ricostruzione demanda tale facoltà ai Comuni i quali potranno approvare gli stessi mediante la procedura di Conferenza di Servizi. Ammessa, inoltre, previa approvazione mediante la procedura della Conferenza di Servizi, la demolizione – ricostruzione anche su altra area purché ritenuta idonea.
Con l’ approvazione della legge della Sardegna e della Liguria salgono a 15 i provvedimenti attuativi dell’ Accordo del 1° aprile relativo al cd. Piano Casa 2. In corso di approvazione definitiva dovrebbe essere anche il ddl del Friuli Venezia Giulia, che è all’ esame dell’ aula del Consiglio regionale.
Intanto in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Trentino e Umbria sono scaduti i termini assegnati ai Comuni per emanare le delibere di attuazione delle rispettive leggi regionali. In queste Regioni pertanto il Piano Casa 2 è entrato nella fase operativa ed è possibile presentare domande di ampliamento o sostituzione edilizia.
Al fine di fare chiarezza su alcuni aspetti più controversi della propria legge regionale (n. 20 del 14 / 7 / 2009) la Giunta del Piemonte ha pubblicato una circolare illustrativa (n. 4 / PET del 21 / 9 / 2009 – BUR n.38 del 24 / 9 / 2009) nella quale viene innanzitutto precisato che sarà possibile presentare richiesta di permesso ovvero la denuncia d’ inizio attività fino al 31 dicembre 2011. Ottenuta l’ approvazione del progetto anche successivamente a tale data i lavori potranno essere iniziati e ultimati entro i rispettivi termini previsti nel relativo titolo edilizio.
Per quanto concerne la possibilità di cumulo degli interventi viene precisato che la LR n. 20 / 2009 è applicabile a quegli edifici che abbiano usufruito della LR 21 / 1998 solamente se la dichiarazione di ultimazione lavori per il recupero del sottotetto sia stata presentata entro il 31 luglio 2009. Negli altri casi l’ applicazione della legge regionale 20 / 2009 è alternativa all’ applicazione della legge regionale 21 / 1998 per il recupero ai fini abitativi dei sottotetti.