A Bologna sono stati promossi, dall’ Associazione Temporanea di Scopo, nuovi progetti di autocostruzione e autorecupero con l’ obiettivo di aumentare le opportunità abitative a basso costo ristrutturando alloggi in autorecupero. Partecipare personalmente ai lavori non solo permette di abbattere notevolmente i costi, ma favorisce anche i rapporti di buon vicinato per la formazione di condomini solidali.
Quando gli interventi urbanistici avvengono in modo partecipato si conciliano le esigenze degli utenti e fruitori con le capacità e l’ esperienza del progettista. Tuttavia può succedere che le richieste degli utenti non siano compatibili con le proposte degli architetti e dei tecnici. Oppure, in altri casi, l’ architettura vuole essere solo espressione artistica e pertanto il suo fine primario slitta completamente.
Le proposte di autocostruzione e autorecupero già attuate in alcune regioni di Italia, ma soprattutto all’ estero, hanno dato buoni risultati. Attraverso questo tipo di proposte i costi sono più accettabili, gli interventi esterni sono limitati, la forza lavoro è strettamente dei futuri fruitori. Questa scelta ha dunque lati positivi anche a livello umano, per la possibilità di costruire con i futuri vicini di casa, di conoscersi, scambiarsi conoscenze e imparare insieme.
Oltre questo aspetto di pura socialità, nell’ autocostruzione è racchiuso il principio entro il quale una casa, che si costruisce con le proprie mani, impiegando tempo e risorse concrete, abbia intrinsecamente un valore aggiunto. Nel guardarla si potrà ritrovare quel rapporto di cura e pazienza che è dell’ edificare.
L’ autorecupero di immobili è un progetto che comincia a diffondersi anche in Italia. In un contesto come quello bolognese, in cui la richiesta di abitazioni è elevata e ostacolata – riservata a causa dei costi del mercato, in un territorio urbano con un centro storico e una periferia che ormai si confondono in un’ unica città spalmata fino ai piedi dei colli, si propone un nuovo progetto pilota: autorecupero di immobili del comune.
Otto edifici situati in zone diverse tra loro e non solamente nel centro della città, ma anche verso il verde dei colli, vengono offerte grazie alla sinergia e l’ impegno del Comune a dell’ ASP per una ristrutturazione partecipata. L’ Associazione Temporanea di Scopo, composta da Xenia, Consorzio Abn e ABCittà Società Cooperativa si sono riunite apportando ciascuna la propria esperienza e il proprio contributo al progetto attraverso percorsi di accompagnamento e integrazione dei gruppi, gestione delle risorse, interventi urbanistico – sociali.
Un tale tipo di progetto non solo può essere considerato come buona pratica a livello di integrazione e coinvolgimento dell’ utenza, ma incide positivamente sull’ impatto ambientale, in quanto viene attuato il recupero del già esistente, in un contesto di saturazione del terreno edificabile.
I lavori di autorecupero, ad esclusione della messa in sicurezza e dei lavori idraulici, sono tutti effettuati dagli utenti, attraverso la formazione e la direzione di tecnici ed esperti. La struttura degli edifici è composta di moduli assemblabili e montabili separatamente.
Il progetto vorrebbe vedere edifici energeticamente sostenibili, anche in virtù del legame particolare che questo intervento comporta e impatta il luogo. Le utenze interessate a questo piano si sono avvicinate anche per una spiccata sensibilità alle problematicità locali, alla comprensione dello spazio e del territorio. Questo lega ciascuno di loro ad un determinato contesto che racchiude in sé l’ essenza del luogo e dell’ essere.
Fonte: Terranauta (Laura Vella)