Un programma ambizioso per far partire con grande spinta un comparto di “economia ambientalmente sostenibile”, in grado di creare entro il 2015 almeno 40.000 nuovi posti di lavoro, legati a queste nuove produzioni.
Aprendo i lavori del meeting con i più importanti rappresentanti del mondo delle imprese, banche, associazioni di categoria, sindacati, società del settore energia sul Piano per una Lombardia sostenibile, il presidente della Regione, Roberto Formigoni, ne ha riassunto in questi termini il significato e la portata.
“Il Piano – ha spiegato Formigoni – prevede lo stanziamento di 900 milioni di risorse pubbliche, in parte recuperate da programmi già esistenti, in parte nuove, per progetti però tutti nuovi. Con l’ incontro di oggi chiediamo alla società lombarda di collaborare con noi investendo altri fondi che ci permettano di arrivare ad una cifra di 2,2 miliardi di investimenti”. Il Piano (la cui stesura finale avverrà appunto dopo questo confronto) non è della Regione – ha sottolineato il presidente – ma vuole essere dell’ intera Lombardia“.
Tra i progetti più significativi, incentivi per nuove forme di mobilità a basso impatto ambientale, rinnovamento del sistema infrastrutturale e dei trasporti, efficientamento energetico delle piccole e medie imprese e dell’ edilizia, concreta diffusione delle fonti energetiche rinnovabili. Ma anche nuove regole per la gestione del territorio e per la realizzazione di interventi di risparmio energetico in tutti i settori (dall’ edilizia, al commercio, alla sanità), con una forte attenzione alle più moderne tecnologie e all’ innovazione.
“La Lombardia – ha aggiunto Formigoni – si muove tra i primissimi al mondo sul versante nuovo dello sviluppo dell’economia verde e delle imprese ambientalmente compatibili”.
Il Piano lombardo per la sostenibilità è il contributo che la Regione mette in campo per raggiungere l’ obiettivo 20 – 20 – 20 dell’ Unione Europea (abbattimento del 20% delle emissioni di CO2, 20% dei consumi energetici da fonti rinnovabili e risparmio del 20% dell’ energia utilizzata, il tutto entro il 2020) e per fare della stessa Lombardia un territorio a bassa intensità di carbonio e ad alta efficienza energetica.
“In questo contesto va collocata la lotta all’ inquinamento che ha due facce, quella globale e quella locale, connesse tra di loro ma talvolta anche in antitesi. Compito di un governo regionale è conciliare le esigenze locali con quelle globali. In questa direzione l’esperienza maturata dalla nostra Regione e dalle altre regioni europee dimostra che il livello dei governi subnazionali è quello meglio in grado di realizzare questo obiettivo”.
Per concretizzare il Piano, che si svilupperà con interventi a breve, medio e lungo termine, la Regione ha chiamato dunque a raccolta l’ intera società lombarda. C’ è la consapevolezza infatti che l’ unico modo per rendere effettive le azioni in esso contenute sia la condivisione e compartecipazione di tutte le forze attive in Lombardia. La realizzazione del Piano sarà tutt’ altro che un costo da sostenere ma potrà rappresentare al contrario una grande opportunità di crescita economica e occupazionale, garantendo il posizionamento della Lombardia sui livelli delle migliori eccellenze europee nel campo tecnologico ed energetico.