La commissione Finanze della Camera dei deputati ha adottato un testo base per la discussione di un argomento sul quale sono state presentate varie proposte di legge da parte di parlamentari di diversa tendenza politica. Al Governo è stata chiesta una relazione tecnica sulla proposta per stimare gli effetti economici dell’ adozione della cedolare secca.
Come testo base è stato scelto quello presentato dalla deputata del Pd, Paola De Micheli, per il suo contenuto “minimale”. La proposta infatti prevede la cedolare secca con aliquota al 20% solo per i contratti di affitto concordati e una detrazione del 19% per gli inquilini. L’ idea di fondo è quella di una sperimentazione, per vedere se effettivamente la “cedolare” può portare alla riduzione del nero negli affitti.
La proposta prevede che sia applicata un’ aliquota unica del 20% sui canoni di locazione relativi a unità immobiliari adibite ad abitazione principale dagli affittuari. Inoltre gli stessi canoni, secondo la proposta, non concorrono alla determinazione del reddito complessivo anche ai fini dell’ applicazione delle addizionali all’ imposta sul reddito delle persone fisiche. Per gli inquilini si prevede l’ eliminazione del tetto di detraibilità, consentendo la detrazione dall’ imposta lorda del 19% dell’ intero ammontare del canone di locazione.
Secondo Gianfranco Conte (Pdl) presidente della commissione Finanze della Camera: “Il costo della cedolare secca, che si aggirerebbe intorno a 1,5 miliardi di euro, non sembra in questo momento sostenibile in modo generalizzato, ma una versione limitata, come quella contenuta nella proposta De Micheli, se le cifre dovessero confermarne la fattibilità, potrebbe essere una buona sperimentazione, per vedere se una misura del genere effettivamente riduce il nero in questo settore. Anche perché una stima dell’ emersione al momento è difficile da effettuare”.
Il relatore Fluvi precisa: “Si tratta di una proposta volutamente limitata. Infatti la commissione ha votato all’ unanimità il testo base, che permetterà di verificare se sono corrette le ipotesi che sorreggono la proposta. Si tratta infatti di incentivare il mercato degli affitti e di ridurre gli affitti in nero”.
Positivo il commento anche di Confedilizia. Il presidente Corrado Sforza Fogliani spiega: “Anche noi avevamo avanzato una proposta analoga, ovvero di partire dai contratti agevolati e quindi giudichiamo con molto favore la ripresa di questa proposta. Secondo i nostri calcoli oltretutto il costo dell’ operazione sarebbe di meno di 200 milioni di euro. Si tratta peraltro di una proposta che riprende i programmi di tutti i maggiori partiti. Per questo siamo curiosi di vedere cosa dirà la relazione tecnica del governo”.
Sugli effetti della proposta, sempre da Confedilizia, il segretario generale, Giorgio Spaziani Testa afferma: “Oltre all’ emersione del nero occorre calcolare che in questo settore una proposta come quella della cedolare secca recupera al mercato degli acquisti una fascia di immobili che altrimenti resterebbero sfitti perché i proprietari non avrebbero interesse a rimetterli sul mercato visto l’ elevato prelievo sui redditi da fabbricati”.
Ora la parola passerà al governo.