Dichiarazione del presidente di Assoedilizia e Achille Colombo Clerici.
“Anche se per ora se ne discute a livello teorico, la questione del possibile tetto del 40% per il rapporto di copertura del valore immobiliare in sede di erogazione dei mutui da parte del sistema bancario dimostra due cose:
– che la burocrazia europea teorizza spesso e volentieri senza preoccuparsi soverchiamente dell’ impatto che il prodotto di tale studio potrà avere sulle diverse realtà ed economie nazionali; il che è particolarmente grave in questi momenti di crisi economica. Nel nostro Paese ci sono attualmente 250 mila unità immobiliari ultimate o in fase di ultimazione (50 mila nella sola Lombardia) che stentano ad essere vendute; immaginiamo quale tegola sulla testa sarebbe questa misura restrittiva.
– che la logica acritica della armonizzazione delle regole e delle norme, così in campo economico – sociale, come in campo tecnico, rischiando di introdurre fattori di sperequazione applicativa, meriterebbe un ripensamento serio. Più opportuna potrebbe essere la logica del coordinamento delle diverse discipline.
In particolare, calare un limite di tal genere (sia pure comportante un aggravio di costi per la parte eccedente la soglia del 40 % ) nel sistema creditizio italiano, significherebbe far pagare al nostro Paese ed alla nostra economia il costo di una pratica creditizia disinvolta che in passato da noi, nella stragrande maggioranza dei casi, non è stata seguita”.
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