Le polveri sottili insidiano gravemente la salute dei cittadini soprattutto a Napoli e a Ravenna; l’ ozono opprime gli abitanti di Novara e Alessandria. Queste sono solo le città che svettano in cima alle classifiche delle città più inquinate, ma lo smog non perdona in nessuna regione: dalla Lombardia alla Puglia, dal “polmone verde” umbro alla Campania, l’ inquinamento atmosferico in città, causato dal traffico veicolare, aumenta e registra livelli sempre più alti.
E mentre i limiti di legge vengono regolarmente superati, quasi nessuna amministrazione prova a prendere provvedimenti. Nelle principali aree urbane il 70% circa delle emissioni di polveri sottili è attribuibile al trasporto stradale che contribuisce a livello nazionale anche al 64% degli ossidi di azoto, uno dei principali precursori per la formazione dell’ ozono estivo.
“È lampante quindi la necessità di intervenire sul numero di auto che ogni giorno si spostano e sostano all’ interno delle nostre città creando inquinamento atmosferico ma anche traffico, congestione e peggioramento della vita di chi vive nelle aree urbane – ha dichiarato la direttrice generale di Legambiente Rossella Muroni -. La mobilità sostenibile rappresenta l’ unica soluzione attuabile per ricominciare a muoversi, restituire qualità all’ ambiente urbano e far tornare le nostre strade spazi pubblici da vivere e non solo piste o parcheggi per le auto”.
Sono già 33 le città capoluogo di provincia che a metà settembre hanno oltrepassato il limite di legge annuale di 35 giorni di superamento giornaliero di polveri sottili, con particolare criticità per le città della Pianura Padana ma pure per le aree metropolitane tra cui Firenze e Torino (59 superamenti), Milano (57) e Bari (38).
Il PM10 rappresenta infatti uno dei più pericolosi inquinanti atmosferici, sia per la salute umana che per l’ ambiente, perché per via dello spessore, queste particelle possono insinuarsi fino a bronchi e bronchioli e raggiungere la regione alveolare.
Nulla di buono nemmeno sul fronte Ozono, che seppure con l’ abbassarsi delle temperature ha smesso di opprimere i centri urbani, nei mesi estivi ha fatto registrare livelli record che preoccupano assai la comunità scientifica: Piemonte, Lombardia e Emilia Romagna in cima alla classifica che annovera pure città del Centro – Sud come Roma (34 superamenti), Matera (61) e Campobasso (59).
L’ ozono prodotto dalle emissioni dei veicoli a motore, dai processi di combustione e dai solventi chimici, infatti, in presenza di un forte irraggiamento solare può danneggiare la salute degli esseri umani con gravi conseguenze sull’apparato respiratorio e polmonare. Per questo, dal 2010 dovrà essere adeguatamente monitorato dalle amministrazioni locali che sono obbligate ad intervenire quando il livello di concentrazione supera il valore obiettivo per la protezione della salute umana di 120 µg / m³, calcolato come media su otto ore.
“È indispensabile intraprendere in modo urgente azioni strutturali sulla mobilità urbana – ha ribadito Rossella Muroni – penalizzando anche economicamente il traffico privato e creando una valida alternativa di trasporto pubblico, promuovendo modalità sostenibili di trasporto di persone e merci. Ma perché la sfida della mobilità urbana venga vinta è necessario un ruolo decisivo del Governo centrale.
Ancora oggi gli investimenti maggiori nel settore delle infrastrutture e dei trasporti sono prevalentemente destinate a supportare investimenti tipici delle lunghe distanze (alta velocità, rete autostradale ecc.) piuttosto che intervenire a favore della mobilità urbana.
Invece sono proprio le aree urbane e le grandi aree metropolitane a denunciare i più elevati livelli di pressione ambientale e di congestione da traffico, ed è in questa direzione che occorre orientare una quota significativa dei nuovi investimenti. Solo così si potrà davvero combattere l’ inquinamento atmosferico, liberare i polmoni dei cittadini e le strade delle città”.
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