Il settore conferma il proprio ruolo nel difficile momento occupazionale: 17mila nuovi addetti. Nei primi sei mesi dell’ anno, fatturato a +1,8%. La decisa crescita del secondo trimestre (+3%) porta il giro di affari delle imprese associate Avedisco a toccare i 688 milioni di euro.
Il primo semestre delle imprese associate Avedisco (Associazione vendite dirette servizio consumatori) si è chiuso con un fatturato di 688 milioni di euro e ha fatto registrare una crescita dell’ 1,8% rispetto allo stesso periodo dell’ anno precedente. Dopo un primo trimestre sostanzialmente stabile (+0,4%), nel corso del secondo trimestre, Avedisco ha registrato una crescita del 3% portando il volume d’ affari a superare i 688 milioni di euro.
“Questi dati ci confermano che il nostro settore è sano e vitale – commenta Luca Pozzoli, presidente di Avedisco -. Nel pieno della crisi economica e occupazionale, le aziende associate Avedisco segnano una crescita decisa sia nel giro d’ affari sia sotto il profilo degli addetti alla vendita”.
I settori più dinamici sono stati quelli alimentare / nutrizionale e cosmesi / accessori moda che hanno segnato rispettivamente +5,8% e +4,4%, seguiti dai beni di consumo casa (+2,4%). Ha tenuto il comparto dei beni durevoli casa (+0,6%) che con una quota di mercato del 45,4% si conferma il settore più incisivo della vendita diretta a domicilio in Italia. In flessione il tessile (-4,2%) e i servizi (-25,1%). In deciso aumento anche il numero degli incaricati alla vendita che hanno superato le 250mila unità: +17mila rispetto allo stesso periodo del 2008.
“Se cresciamo e diamo possibilità occupazionali così marcate – continua Pozzoli – un motivo ci sarà. I consumatori si fidano sempre più di noi, delle nostre aziende, dei nostri incaricati e delle nostre professionalità. In un periodo così drammatico per l’ economia e l’ occupazione essere vicini alle persone e dare loro le giuste attenzioni assieme alla qualità di prodotti e servizi è la risposta migliore a tutte le domande”.
Secondo i dati Istat, infatti, le vendite del commercio in sede fissa hanno segnato, nel primo semestre dell’ anno, una variazione negativa del 2%. Leggera flessione per la grande distribuzione (-0,1%), mentre i negozi di vicinato hanno subito un calo del 3,3%. Le vendite dei prodotti alimentari sono diminuite dell’ 1,6% e quelle dei prodotti non alimentari del 2,2%.
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