L’ economia globale inizia a lanciare segnali più positivi: minor tensione dei mercati finanziari e monetari, maggior fiducia dei consumatori e ripresa degli scambi commerciali. Purtroppo il nostro Paese è ancora fortemente influenzato dalla situazione economica internazionale, infatti il PIL registra -6% su base annua nel secondo trimestre del 2009 (-5,6% nel Regno Unito e -3,9% negli Usa).
Il mercato dei mutui
In tale cornice economica il credito alle famiglie ha subito un forte rallentamento dovuto, principalmente, alla difficoltà di reperimento di fondi sul mercato e al periodo di riflessione del mercato immobiliare. Nel primo trimestre del 2009, il volume delle erogazioni per l’ acquisto di abitazioni da parte delle famiglie italiane ha subito una flessione (-23%, circa -3,3 miliardi di euro) rispetto al pari periodo 2008. Anche il 2008 si è concluso con un variazione negativa annua di circa -6,4 miliardi di euro (-10%).
Nel primo trimestre 2009 tutte le macroaree registrano variazioni negative: l’ area Nord Occidentale (-15%), l’ area Nord Orientale (-21%), l’ area Centrale (-21%), l’ area Meridionale (-27%) e l’ area Insulare (-53%), quest’ ultima ha subito una variazione così significativa a causa dell’ erogazione record registrata lo stesso trimestre dell’ anno precedente. I dati sono ancora influenzati dal mercato dei mutui di sostituzione / surroga (circa il 30% nel primo quadrimestre 2009). Tuttavia nel mese di giugno la domanda dei mutui ha registrato la quinta crescita consecutiva (+8%), infatti, a gennaio tale valore era del -15%.
Il valore delle consistenze dei mutui per l’ abitazione è incrementato a luglio 2009 di +5,3% (rispetto a luglio 2008), per un valore complessivo di circa 272 miliardi di euro. L’ importo medio erogato nel primo trimestre 2009 è pari a circa 114.000 euro contro i 122.000 euro dello stesso trimestre del 2008. La diminuzione è riconducibile alla tendenza delle banche di non erogare più mutui al 100%, arrivando ad un massimo dell’ 80% e dall’ andamento dei prezzi delle abitazioni. Secondo le nostre analisi tale valore arriverà a circa 116.000 euro nel secondo trimestre. A livello regionale, nel primo trimestre 2009, vi sono valori molto eterogenei che vanno dal mutuo medio più alto della Toscana (133.000 euro) a quello più basso della Basilicata (79.000 euro).
Tale diminuzione è dovuta alla tendenza di non erogare più la totalità del mutuo. Infatti, da uno studio campione, nei primi 6 mesi 2009 circa il 74% dei mutui erogati rientra nella fascia LTV (Loan to Value) dal 61% all’ 80%. Sempre da questo studio si può osservare come le famiglie consumatrici cercano di richiedere un importo che sia il più possibile vicino alla soglia LTV dell’ 80%, circa il 44% dei mutui erogati. L’ offerta è invece influenzata dalle recenti e più stringenti politiche delle banche in tema di concessione del credito: solo il 27% dei prodotti presenti sul mercato ha un LTV >80%. La tendenza all’ indebitamento è confermata anche dal Rapporto Rata Reddito (RRR): circa il 51% dei mutuatari ha un infatti un RRR tra il 31% e il 40%.
Gli interventi delle banche centrali hanno determinato un ridimensionamento dei tassi, soprattutto quelli variabili, che negli ultimi mesi hanno mostrato cali record. Questo nuovo scenario ha spostato verso il tasso variabile coloro che negli ultimi 2 anni avevano preferito quello fisso, che nel 2008 rappresentava il 72%. Per quanto riguarda i tassi taeg su mutui di importo inferiore a 125.000 euro, dopo gli interventi della BCE sono diminuiti di 76 bps.
La diminuzione riflette il graduale adeguamento dei tassi bancari alla diminuzione di quelli ufficiali. Sono in aumento le sofferenze delle famiglie consumatrici (+4% rispetto al quarto trimestre 2008, pari a circa 20,4 miliardi di euro). Valore positivo invece per il tasso di indebitamento sul reddito disponibile delle famiglie italiane pari al 60%, contro i 93% dell’ area Euro.
Il mercato del credito al consumo
Anche il mercato del credito al consumo ha iniziato a registrare una frenata nelle erogazioni, già evidenziata nell’ ultimo trimestre 2008 (-3%). Dopo un 2008 positivo (+1,4% rispetto al 2007), il primo semestre del 2009 vede un calo nelle erogazioni pari a circa 3 miliardi (circa -11% rispetto lo stesso semestre del 2008). Si nota un peggioramento soprattutto nel secondo trimestre 2009.
Il calo, secondo i nostri studi, non è stato accompagnato da una diminuzione delle operazioni, in aumento di circa il 3%, ma dall’ andamento negativo del settore autoveicoli e ciclomotori (-20%) e dall’ aumento della cessione del quinto dello stipendio (+14%), prodotto sempre in crescita negli ultimi anni grazie al minor rischio e alla diminuzione dei tassi di riferimento.
Si stima che il periodo di flessione delle erogazioni continuerà per tutto il 2009. Anche le consistenze nel mese di luglio hanno evidenziato una variazione negativa -1,6% (rispetto lo stesso mese del 2008), attestandosi a 55 miliardi di euro. Anche la domanda dei prestiti è diminuita del 6% nel primo semestre. Il settore è in parte influenzato dall’ andamento dei tassi di interesse; il nostro Paese ha tassi più elevati rispetto ai tassi praticati nell’ area euro, a giugno 2009 il costo di un prestito, rispetto ai tassi praticati nell’area euro, era superiore a 214 bps. L’ importo medio per tipologia di prestito è in ribasso, solo la cessione del quinto ha mostrato una crescita.
Le previsioni
L’ andamento del mercato del credito alle famiglie sconterà nei prossimi anni la debolezza derivante dalla crisi finanziaria e dalla successiva recessione: sia la domanda che l’ offerta continueranno ad essere influenzate dal contesto macroeconomico. I piani anticrisi e gli interventi delle banche centrali hanno portato le banche a svolgere una politica di facilitazione al credito delle famiglie, anche se queste sembrano più prudenti ad indebitarsi.
L’ attitudine al risparmio delle famiglie italiane, la buona salute del sistema bancario italiano (dovuto alla bassa propensione al rischio da parte delle banche), unite alla tendenza all’ investimento immobiliare dovrebbe determinare un miglioramento nel 2010, naturalmente condizionato dalle modalità e tempi della ripresa economica.
Ruolo primario sarà rappresentato dal livello di consulenza degli operatori, che dovranno essere costantemente aggiornati (es. Legge sui mediatori creditizi) e preparati ad indirizzare il Cliente a fare scelte consapevoli. La consulenza si svilupperà attraverso la relazione professionale, l’ acquisizione di informazioni sul cliente, l’ ascolto delle aspettative, l’ analisi e la valutazione del suo stato finanziario, lo sviluppo di un piano di indebitamento e il monitoraggio di questo. Attraverso un approccio così strutturato si eviteranno al cliente scelte non coerenti con la sua posizione economica, si aumenterà la qualità del credito e conseguentemente l’ offerta.
Renato Landoni
Presidente Kiron Partner Spa