Il 2009 non è un anno da ricordare per il mercato degli immobili residenziali in Europa. L’ Italia riuscirà comunque a contenere il calo. L’ annuale rapporto di Scenari Immobiliari evidenzia che nel 2009 i valori residenziali in Inghilterra dovrebbero registrare una contrazione del 25%, in Spagna del 20,3% e in Francia del 9,5%. Una discesa meno marcata si registrerà, invece, nel nostro Paese con -6,5% e in Germania con un -5%. Per il 2010 si prevedono riduzioni decisamente più contenute.
“Il mercato residenziale è quello più penalizzato dalla crisi – spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – a causa della riduzione del potere di spesa e della politica restrittiva delle banche nella concessione dei mutui che hanno colpito in modo pesante mercati che erano già in fase di ridimensionamento. La situazione più difficile riguarda la fascia di livello medio – bassa, mentre il mercato di lusso mostra una buona tenuta”.
In Italia a subire la crisi è soprattutto il settore delle nuove costruzioni. Al mercato della casa mancano oltre 200mila compravendite rispetto agli anni passati, soprattutto a causa dell’ impossibilità della domanda marginale – vale a dire di giovani e immigrati – a ottenere finanziamenti che permettano l’ accesso alla proprietà. La quota sul valore dell’ immobile per cui è possibile ricorrere al finanziamento si sarebbe ridotta al 60%.
Le compravendite di case nel primo semestre di quest’ anno sono calate del 17% rispetto all’ analogo periodo dell’ anno precedente. Indicazioni praticamente in linea con quelle prospettate da Alessandro Ghisolfi, direttore ufficio studi di Ubh, che stima la flessione degli scambi nell’ ordine del 14 – 16%. A fine anno le compravendite di case dovrebbero subire un calo di circa il 15%.
Né va meglio per gli altri comparti. “Il mercato degli uffici – puntualizza Breglia – dovrebbe registrare una contrazione del fatturato nell’ ordine del 5,3% rispetto al 2008, mentre quello degli immobili industriali dovrebbe subire una brusca frenata con un calo del fatturato del 17,8%».
Gli immobili commerciali procedono a doppio passo: mentre la piccola distribuzione è fortemente penalizzata dalla congiuntura, va meglio la grande distribuzione con l’ apertura di nuovi centri commerciali in tutta la penisola. Mentre nel 2008 ne sono stati aperti 14, nel primo semestre 2009 si è già a quota 10.
Tra luglio e agosto di quest’ anno, Scenari Immobiliari ha effettuato un sondaggio tra gli operatori dei cinque più importanti Paesi europei a livello immobiliare. Tutti gli intervistati giudicano negativa la situazione attuale del mercato, caratterizzata da compravendite in calo, allungamento dei tempi di vendita e difficoltaà di accedere al credito. Lamentano, inoltre, che la disponibilità formale delle banche al finanziamento delle operazioni non corrisponde alla reale possibilità di ottenere le risorse necessarie. La maggioranza degli operatori prevede l’ inizio della ripresa del mercato immobiliare europeo nel 2010, mentre un quarto del campione è più pessimista e non ipotizza una reale ripresa prima del 2011.