Ance Campania ritiene indispensabile accelerare l’ iter procedurale per non vanificare gli effetti positivi del provvedimento sulla ripresa del settore edile, che in Campania rappresenta il primo comparto industriale con oltre il 10% del Pil e circa 250 mila occupati, pari a quattro addetti dell’ industria su dieci.
I vecchi edifici Iacp situati in aree degradate potranno essere interamente abbattuti e ricostruiti con la stessa volumetria. Previsti anche spazi di socialità e servizi di vicinato negli ambiti urbani che ne sono privi. Alle imprese verrà concessa la possibilità di un incremento volumetrico fino al 50% per realizzare nuovi alloggi residenziali da immettere sul mercato.
Per il non residenziale sono ammessi interventi edilizi in aree urbane degradate e in aree industriali dimesse, per trasformarli in edilizia abitativa. Quindi cambiamenti di destinazione d’ uso e senza aumenti delle volumetrie. In questo caso il concessionario deve destinare almeno il 20% all’ housing sociale.
Per Sicurezza e Antisismica, i proprietari, per ottenere l’ autorizzazione degli interventi, dovranno aprire il fascicolo del fabbricato e una carta d’ identità dell’ edificio espressamente richiesta dall’ ordine regionale degli ingegneri.
Secondo Ance Campania il Piano Casa potrebbe avere un ritorno economico positivo, ovvero 386mila nuovi alloggi da realizzare in cinque anni e circa 40mila posti di lavoro in più.