Le novità riguardano monolocali e bilocali con la costruzione di due o tre camere. E questo fa sorgere qualche dubbio: monolocali e bilocali sono appartamenti costituiti da uno o due soli vani e dai servizi igienici e normalmente si trovano all’ interno di condomini, categoria esclusa da molte leggi regionali per l’ aumento delle cubature.
Una prima difficoltà, alla quale si aggiungono difficoltà strutturali di spazio, determinate da confini di proprietà ben delineati, in quanto per aggiungere nuove stanze a un monolocale o bilocale si dovrebbe prevedere la possibilità di intervenire sui condomini.
Finora, l’ unico riferimento normativo certo viene dalle leggi regionali, che hanno esteso o limitato i contenuti dell’ accordo Stato – Regioni del 31 marzo scorso, al quale avrebbe dovuto far seguito un DL governativo di semplificazione, rimasto inevaso, con conseguenti lamentele sulle disparità territoriali da parte delle associazioni di settore, che incoraggiano una norma unitaria in grado di dare risalto alla sostituzione edilizia.
Sulla nuova proposta le ipotesi possono essere varie. Il bonus volumetrico del 22% può rappresentare un aggiornamento rispetto alla bozza di DL governativo, arenato proprio sull’ intesa tra Regioni e potere centrale. Lo schema di decreto legge prevede aumenti di cubatura del 20% per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente e del 35% in caso di demolizione e ricostruzione secondo le tecniche di bioedilizia e del risparmio energetico.
Ma la nuova proposta si potrebbe però inserire anche nelle misure a sostegno delle esigenze familiari, rientrando nel Piano Casa 3. Iniziativa a favore delle giovani coppie, della quale si è parlato in occasione del CdM del 3 settembre scorso, che ha ripreso il concetto di New Town adiacente ai capoluoghi di Provincia. Non c’ è ancora un documento di riferimento, ma il Governo ha affermato che i nuovi centri abitati potrebbero essere costruiti in due anni.