Dopo il piano per l’ edilizia sociale pubblica e l’ impulso all’ edilizia privata, Silvio Berlusconi è passato al il terzo atto del piano casa, pensando ai giovani: appartamenti in affitto a basso costo con possibilità di riscatto nelle principali città italiane di grande e media grandezza, mutui a tassi ridotti, agevolazioni per giovani coppie.
Sarà dedicato ai giovani un provvedimento che Silvio Berlusconi ha detto che presenterà al prossimo consiglio dei ministri, entro questa settimana, il primo dopo la ripresa estiva. Secondo quanto filtra da stretti collaboratori del presidente del Consiglio, nelle città selezionate si cercheranno aree o edifici disponibili nei vari quartieri per poter realizzare piccoli complessi da destinare ai giovani.
Potrebbero essere utilizzati terreni demaniali e strutture esistenti da demolire e rimpiazzare con palazzine da 6 – 10 appartamenti. In ogni caso, strutture gradevoli, no all’ edilizia intensiva. Il progetto dovrebbe fare leva sull’ iniziativa privata, con realizzazioni in project financing. Il profitto sarà garantito dalla rata dell’ affitto, cui potrebbe seguire la decisione di riscattare l’ immobile. Le rate di mutuo, ha anticipato Berlusconi, saranno più basse dei canoni di locazione di mercato.
Quali saranno le garanzie richieste ai giovani inquilini per accedere all’ abitazione e il dettaglio dei meccanismi della convenienza economica? Intanto, per il piano di housing sociale si avvicinano i primi termini operativi, dopo la pubblicazione del Dpcm, avvenuta il 1 agosto scorso.
L’ ufficio legislativo delle Infrastrutture indica il 3 settembre, mentre le strutture tecniche del dicastero optano per una immediata entrata in vigore, il giorno successivo alla pubblicazione. Anche ammettendo che si riuscisse a rispettare tale scadenza, il gruppo dovrebbe comunque partire senza le Regioni. Infatti la terna di rappresentanti da comunicare alle Infrastrutture dovrà essere approvata dalla conferenza dei presidenti delle Regioni.
La prima riunione avverrà in questo mese, ma non prima di una decina di giorni. In ogni caso, causa l’ attuale fase di tensione fra Governo e Regioni (su Fas e Sanità), è opportuno non dare nulla per scontato. Eventuali ritardi sull’ avvio del gruppo di lavoro ricadrebbero sul termine entro cui definire le caratteristiche degli strumenti finanziari che promuovono gli alloggi, fissata dal Dpcm dopo 90 giorni dall’ entrata in vigore del decreto.