È in corso da parte di alcune Regioni un’ azione di sabotaggio dei Piani casa (quelli relativi agli ampliamenti degli immobili), Piani che in sede regionale sono in corso di approvazione in seguito all’ Intesa siglata nel marzo scorso tra Governo, Regioni stesse ed Enti locali. Tale azione di sabotaggio viene attuata attraverso l’ introduzione, nelle leggi regionali interessate, dell’ obbligo di dotarsi del libretto casa quale condizione indispensabile per poter usufruire della facoltà di operare gli ampliamenti volumetrici degli immobili.
La denuncia è della Confedilizia, che rileva come il consentire gli ampliamenti esclusivamente ai proprietari che si sottopongano all’ obbligo (meramente cartaceo, molto costoso e di nessuna utilità) di dotazione del libretto è una chiara sconfessione dei princìpi ispiratori del Piano casa di iniziativa governativa, finalizzato a rilanciare l’ edilizia attraverso la previsione di nuove possibilità per i proprietari e la semplificazione delle procedure esistenti.
Quanto al libretto in sé – sottolinea la Confedilizia – non v’ è che da ripetere che si tratta di un vecchio arnese che si tenta di introdurre in Italia, a beneficio dei professionisti, da più di 10 anni, ma che è stato bocciato sia sul piano della legittimità che nel merito, con ben 8 decisioni, dai giudici di ogni ordine e grado, fino al Consiglio di Stato e alla Corte costituzionale.
Provare a reintrodurlo, ora, quale condizione per la realizzazione di ampliamenti edilizi non potrà che fornire ai giudici un nuovo argomento per bocciarlo: se davvero fosse utile ai fini della sicurezza, infatti, non si spiegherebbe la sua imposizione solo quale prezzo per l’ ottenimento di una autorizzazione.