Sia nel caso di nuove costruzioni che nel caso di ristrutturazione parziali, il nuovo decreto crea un’ importante eccezione all’ obbligo di sistemi schermanti o pellicole: i vetri a basso valore solare fanno eccezione. Il progettista, qualora valuti la mancanza di convenienza “in termini tecnico – economici”, e qualora le superfici vetrate abbiano “un fattore solare minore o uguale a 0,5”, può giustificare nella propria relazione tecnica l’ omissione dei sistemi schermanti esterni.
I motivi tecnico – economici
Non sono certo difficoltà pratiche di installazione: i sistemi schermanti potrebbero essere anche disposti sul Colosseo e le pellicole sulle vetrate del Duomo di Milano. Il probabile significato è che il progettista deve fare un calcolo costi – benefici, che riguarderà anche il periodo in cui è possibile ammortizzare l’ investimento, per poi ottenere un risparmio economico.
Motivi estetici o paesaggistici
Non sono espressamente citati. Comunque non si può certo rovinare la facciata di un bel palazzo storico o attentare al decoro architettonico di quella di un condominio, anche se si tratta di un palazzone anonimo, con soluzioni discordanti tra appartamento e appartamento (pellicole al secondo piano e tende al terzo).
Fattore solare minore o uguale a 0,5
Quanto al fattore solare pari o minore a 0,5, si intende semplicemente che va ridotto per lo meno a metà l’ apporto calorico dell’ energia solare. “In una nuova costruzione – spiega Mario Boschi, di Assovetro – il progettista, che per le norme già deve adottare doppi o tripli vetri con funzioni di coibentazione e barriera al rumore, in molti casi sceglierà di aggiungere a queste funzioni del vetro anche quella del basso fattore solare”.
Questo comporta, ovviamente, un rialzo dei costi del vetro (variabile anche a seconda della disponibilità del prodotto in zona), con il vantaggio però di poter evitare le schermature esterne. In una ristrutturazione, invece, la scelta del doppio o triplo vetro, anziché di schermi e pellicole, ha pregi e difetti. Da una parte è una spesa più elevata (in genere si sostituisce tutto l’ infisso). Dall’ altra si ha il vantaggio dei notevoli risparmi portati dalla coibentazione invernale o dell’ abbattimento dell’ inquinamento acustico, tutte performance che è possibile aggiungere a un vetro con specifici trattamenti.
Vetri a basso fattore solare, sistemi schermanti e pellicole
Tre scelte con vantaggi e svantaggi
I vetri possono essere multifunzionali (contenimento termico e del rumore, funzione anti – effrazione, eccetera), ma in genere prevedono la sostituzione dell’ infisso e alti costi di investimento iniziale, destinati però a ripagarsi.
Le schermature
Hanno il difetto di costare più delle pellicole e di non permettere parzialmente la vista quando sono dispiegate.
Le pellicole
Non funzionano a finestre aperte, durano meno e limitano l’ apporto luminoso d’ inverno. Il lato estetico è comunque preservato in caso di doppi e tripli vetri, mentre nel confronto tra gli altri due sistemi uno può prevalere sull’ altro a seconda del tipo di immobile e del contesto architettonico in cui è inserito.
Per saperne di più
Fattore solare g.
È il apporto tra l’ energia termica globalmente trasmessa da una lastra di vetro e quella incidente su di essa
Schermature solari
Sono sistemi che, applicati all’ esterno o all’ interno di una superficie vetrata trasparente permettono una modulazione variabile e controllata dei parametri energetici e ottico luminosi in risposta alle sollecitazioni solari.
Sistemi filtranti
Sono pellicole polimeriche autoadesive applicabili internamente o esternamente sul vetro, in grado di modificare uno o più delle seguenti caratteristiche della superficie vetrata: trasmissione dell’ energia solare, trasmissione ultravioletti, trasmissione infrarossi, trasmissione luce visibile.