È stato presentato lo scorso 17 giugno a Milano da Scenari Immobiliari il nono Rapporto 2009 Fondi Immobiliari in Italia e all’ estero. Lo studio è stato condotto in collaborazione con lo Studio Casadei, che ha registrato un andamento competitivo dei fondi immobiliari a livello europeo, in uno scenario economico di grande difficoltà, con un calo della performance media al 3,7% (rispetto all’ anno precedente dove il rendimento era del 4,3%) e chiusura 2008 con 811 fondi operativi (280 quotati e 531 non quotati) e un patrimonio complessivo nel Vecchio Continente di 605 miliardi di euro (il dato a livello mondiale è pari a 1.300 miliardi di euro).
A livello europeo (sono stati analizzati i principali otto paesi), la composizione percentuale del patrimonio dei fondi immobiliari è divisa fra uffici (38,2%) e commerciale (34,3%), mentre al terzo posto troviamo la destinazione industriale (11,3%) che supera di un paio di punti percentuali circa il residenziale (9,7%).
A questo proposito, si segnala che l’ aumento dei centri integrati, composti da uffici, spazi commerciali e qualche residenza, ma che vengono contabilizzati sotto una unica voce, può leggermente alterare il dato sopra riportato, sebbene di poco. Da segnalare, inoltre, che, dal punto di vista geografico, si registra un calo degli investimenti negli Stati Uniti, in Russia e in alcuni paesi asiatici, mentre sono in crescita gli acquisti nell’ambito dell’ Unione Europea.
Concentrando, invece, l’ attenzione sull’ industria dei fondi immobiliari italiani, il dato più interessante da evidenziare sono le performance positive che superano le più ottimistiche previsioni, con un patrimonio dei fondi immobiliari di 34,7 miliardi di euro per circa 20 milioni di mq e una crescita del 1.100 per cento in dieci anni.
Nel corso del 2008 il settore ha dovuto affrontare una crisi immobiliari e finanziaria storica che ha penalizzato i fondi retail e reso più complicati i disinvestimenti, nonché ha evidenziato l’ utilità di un approfondimento legislativo circa le procedure di chiusura dei fondi medesimi.
In questo scenario, ne hanno beneficiato i fondi riservati, mentre i fondi operativi sono saliti a 238 (+28% in un anno) e il Nav (Net Asset Value) del sistema è salito a 27,6 miliardi di euro a fronte di un patrimonio stimato in 34,7 miliardi di euro.
Per quanto concerne l’ asset location si registra un aumento della percentuale di uffici e un calo rispettivamente di commerciale e industriale (gli uffici rappresentano il 57% del patrimonio dei fondi, il commerciale il 21%, lo sviluppo aree raggiunge il 14%, la logistica e l’ industriale si assestano al 7%, mentre il residenziale rappresenta solo l’ 1%), con stima revisionale per fine anno che prevederebbe un patrimonio complessivo intorno ai 40 miliardi di euro e almeno 250 fondi operativi.
Chiudiamo questa breve panoramica sull’ industria dei fondi immobiliari italiani reatil con alcune analisi comparative dei dati al 31 dicembre 2008, rispetto a dodici mesi prima.
Si registra un incremento delle risorse raccolte di circa il 2% (dovuto principalmente alla riapertura delle sottoscrizioni di alcuni fondi) e il patrimonio immobiliare diretto ha registrato una contrazione del 3% (valore di 8,5 miliardi di euro, negli ultimi dodici mesi sono stati acquistati 32 immobili e ne sono stati venduti 35).
La capitalizzazione di Borsa si attesta a fine 2008 a 3,2 miliardi di euro, contro i 4,9 di dodici mesi prima; quanto al valore del Nav è di 6,9 miliardi di euro, con una riduzione del 7% rispetto al 31 dicembre 2007, mentre a livello di indici il Roe (return on equity) si attesta a un valore di circa mezzo punto percentuale (7% circa nel 2007), l’ Irr (internal rate of return) è in contrazione e, al 31 dicembre 2008, raggiunge un valore del 7%, contro il 9% di fine 2007.
Fonte: Kevin John Carones – Scenari Immobiliari