Il provvedimento del ministro Calderoli sulle autonomie locali perde il suo elemento più qualificante: la soppressione dei Consorzi di bonifica ed il trasferimento delle relative funzioni alla Province.
Così risulta a Confedilizia, che in un comunicato commenta: “Il Codice delle autonomie come concepito da Calderoli aveva una carica fortemente innovatrice, veniva incontro ad esigenze diffuse, reprimeva lo spreco, ripristinava il controllo politico su funzioni demandate ad organi autoreferenziali, che si approvano da sé soli le tasse che vogliono imporre ed hanno il potere di imporle con ruoli immediatamente esecutivi, senza nessun controllo. Chi non vuole pagare perché non gode di alcun beneficio dall’ azione dei Consorzi, deve imbarcarsi in una causa. E il più delle volte, subisce l’ ingiustizia”.
In proposito, il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, dichiara: “Le notizie che abbiamo sono sconfortanti. Si sarebbe imposta a Calderoli una marcia indietro avvilente, la sorte dei Consorzi verrebbe decisa neanche dalle Province, ma dalle Regioni: e si sa già che, fatta qualche lodevole eccezione (come le Marche), le Regioni lascerebbero tutto come prima perché per molte di esse i Consorzi sono lo strumento per scaricare sui soli condomini, proprietari di casa e agricoltori il costo di opere pubbliche – che vengono strumentalmente definite di bonifica – che dovrebbero essere finanziate dalla fiscalità generale”.
Il presidente di Confedilizia continua: “Il silenzio assordante dell’ UPI (l’organizzazione delle Province) in materia, è indicativo: non risulta avere speso una parola per rivendicare la competenza, segno che devono essersi mosse pro Consorzi lobby di alto livello. Che avranno accontentato tutti, a danno dei soliti noti, i proprietari – in specie – di singoli alloggi. Ma se si deve arrivare alla conferma in vita pura e semplice dei Consorzi di bonifica, meglio stralciare del tutto l’ argomento dal Codice delle autonomie ed impegnare il ministro Calderoli a condurre un esame approfondito del settore, con quello spirito innovatore che lo caratterizza e che non deve subire nessuna mutilazione, neppure dai Consorzi”.
“Lo vuole la giustizia, e l’ equità: è davvero risibile, in questa situazione di crisi, che si lavori – per alleviare il carico delle famiglie – sui giorni di valuta delle banche e non si abbia poi il coraggio (o la possibilità) di agire minimamente sulle tipologie di banche che non pagano le tasse e neppure sui Consorzi di bonifica, che tassano gli italiani per 150 milioni di euro l’ anno circa, senza nessun controllo, da parte di nessuno, in modo assolutamente autoreferenziale.
Meglio, se non si vuole lasciar andare avanti Calderoli per la strada abbracciata anche da Brunetta, che si guardi dentro il settore e – nel confronto fra categorie interessate – si arrivi ad una sua regolamentazione che emancipi gli italiani da abusi e prevaricazioni che sono sulla bocca di tutti e che riempiono quotidianamente i giornali”.