Il mediatore è un imprenditore molto diffuso nel nostro tessuto commerciale. Un tempo il mediatore era identificato nell’ intermediario merceologico, che trattava appunto grano, frutta, ortaggi, tabacco ma anche bestiame, formaggi, stoffe e marginalmente aziende agricole e terreni.
Oggi il mediatore è sempre più identificato, invece, come l’ agente immobiliare vista la grande diffusione di agenzie immobiliari e di operatori del settore che, dalle ultime rilevazioni dell’ ANAMA, l’ associazione degli agenti d’affari della Confesercenti, hanno superato in Italia la soglia dei 100 mila addetti.
I numeri, tra l’ altro parlano chiaro: 75.000 sono gli intermediari iscritti al ruolo presso le Camere di Commercio italiane; 10 mila quelli che operano sotto forma societaria e circa 7 mila quelli in franchising, con marchi noti come Tecnocasa, Gabetti, Toscano ed altri minori.
A questi vanno aggiunti i professionisti che si propongono sul mercato come mediatori anche non essendo abilitati con l’ iscrizione al ruolo in CCIAA, stimati attorno ai 15 mila soggetti. Per non parlare poi degli abusivi, cioè di quei soggetti che sotto copertura di un patentino, magari in possesso del titolare dell’ agenzia, operano come fossero dei mediatori in regola.
Quest’ ultima categoria è deleteria per il Mercato perché privi di responsabilità ed il più delle volte di preparazione adeguata. I disastri causati da questi soggetti sono numerosi e alle volte catastrofici per le casse familiari.
Per ovviare in parte anche a questo ecco una proposta dell’ ANAMA rivolta a dare certezza della professionalità dei soggetti in campo e dei prezzi delle case che vengono poste in vendita: quando un acquirente decide di comprare casa con l’ assistenza di un agente immobiliare lo deve fare per iscritto.
Non necessariamente, dice l’ ANAMA, in esclusiva ma per affidarsi ad un agente immobiliare in regola è giusto mettere nero su bianco. Quali sono le conseguenze di questa novità? Sono una serie di innumerevoli garanzie sia al venditore sia agli acquirenti. Tra queste: l’ indicazione corretta dell’ immobile compravenduto perché già nella fase d’ incarico verrebbero recuperati i dati essenziali alla compravendita.
Il prezzo è certo e non deformato dalle varie agenzie, come può capitare ora con l’ incarico verbale dove il prezzo di vendita, dello stesso immobile, cambia da agenzia in agenzia, creando false aspettative se non addirittura turbativa di mercato. Inoltre il modulo da sottoscrivere sarebbe certamente depositato in Camera di Commercio a garanzia della buona fede contrattuale e l’ agente che lo sottoscrive è iscritto al ruolo.
E non dimentichiamo la certezza della provvigione da versare perché concordata e pattuita per iscritto. Questo provvedimento rappresenterebbe un passo avanti rispetto alle novità introdotte dalla legge del 1989 che ha, di fatto, cancellato la mediazione occasionale e quella del 2001 che ha imposto ai mediatori il diploma di scuola media superiore e la copertura assicurativa contro il rischio professionale.
Paolo Bellini
Presidente Nazionale Anama