Le costruzioni (a differenza ad esempio delle automobili) sono ferme all’ età della pietra. E non è un eufemismo: contribuiscono all’ inquinamento complessivo per il 40% circa del totale. La Certificazione Energetica degli edifici è un segno di una nuova civiltà che avanza. È un documento che permette all’ utente finale di conoscere quali saranno i consumi energetici della casa, con la rilevante incidenza che questi hanno nel costo di gestione della stessa.

Dare agli utenti, proprietari o affittuari, una maggiore consapevolezza sui consumi, sugli sprechi, sulla possibilità nel tempo di pagare meno sia in termini monetari che in termini di inquinamento dell’ aria, deve diventare un dovere di tutti gli operatori del settore specie nel momento in cui sono a diretto contatto con le famiglie, soprattutto nel momento in cui queste affrontano un impegno enorme, quello dell’ acquisto della propria casa, investendo un capitale che magari pagheranno in 20 o 30 anni! Andiamo finalmente verso la cultura della responsabilità e della consapevolezza dei problemi personali e sociali, perché l’ inquinamento provocato dalle nostre attuali abitazioni ricade direttamente sulla nostra salute e su quella dei nostri figli.

È una questione culturale profonda

La persona che acquista una macchina è abituata ad informarsi dal venditore dei consumi della macchina. Altrettanto non si può dire per chi acquista o prende in locazione un alloggio. Investe un capitale 10 – 15 – 20 volte superiore a quello che serve per acquistare una macchina, ma si ferma a considerare spesso le finiture interne, i pavimenti, a volte solo l’ aspetto esterno.

Certificazione energetica e diagnosi energetica: la differenza

La certificazione energetica fotografa una realtà al momento dello studio. Il foglio (attestato) che normalmente si propone, si compone di tre pagine. La prima, caratterizzata da strisce di colori, fa vedere in maniera evidente la classe di appartenenza del fabbricato, i consumi in termini di Kwh / mq anno. In seconda pagina illustra gli indicatori prestazionali, cioè i consumi teorici per riscaldamento, per raffrescamento estivo, per produzione di acqua calda sanitaria, per l’ energia elettrica, espressi in Kwh / mq oltre che i kg / mq di CO2 immessi in atmosfera.

La diagnosi energetica fa capire come intervenire sull’ immobile per ottimizzare gli interventi, sapendo in quanto tempo si può ammortizzare il capitale investito. È importante considerare i costi nella vita utile dell’ impianto: ad esempio, se si utilizza una caldaia a condensazione, bisogna sapere che inizialmente per l’ acquisto si spende il doppio di una caldaia normale, ma dopo i primi tre anni viene ammortizzato il maggior costo e nei successivi 12 anni si hanno dei vantaggi nei consumi!)

La stessa cosa sarà per le case: gli edifici certificati in classe A o B o C acquisteranno valore nel mercato immobiliare mentre gli edifici classificati F o G sono destinati a perdere valore.

Per le Agenzie Immobiliari si aprono nuove possibilità di decantare i pregi di una casa da vendere con ottica diversa, scoprendo che:

• Un terrazzo che forse prima consideravate troppo grande, oggi potrebbe essere una buona base per l’ installazione di pannelli solari – termici o fotovoltaici;

• Una facciata senza troppi decori che oggi magari sembra anonima sarà invece vendibile come facciata adatta a realizzare un cappotto o addirittura, se orientata a sud, al montaggio di pannelli fotovoltaici integrati all’ architettura.

• Una brutta ringhiera orientata a sud potrà essere sostituita con tubi sottovuoto per la produzione con energia solare di acqua calda sanitaria.

• Un tetto che sta lì a non far niente può diventare un buon supporto di pannelli, se ben orientato ecc.

Per dare qualche numero basti sapere che la maggior parte del patrimonio esistente consuma più di 160 Kwh / mq all’ anno, che corrisponde grosso modo a 17,20 mc di metano per mq all’ anno e produce circa 33Kg di CO2 / mq all’ anno e viene classificato in classe G.

Le case richieste dalla normativa nazionale vigente dovrebbero essere almeno in classe C, dovrebbero cioè consumare meno di 54,9 Kwh / mq anno, che corrisponde a 5,90 mc di metano al mq all’ anno e che producono circa 11,33 kg di CO2 al mq all’ anno.

Le case virtuose sono quelle in classe B (che consumano meno di 41,2 Kwh / mq all’ anno, che corrisponde a 4,43 mc di metano e producono 8,5 mc di CO2 al mq all’ anno) e meglio di tutte le case in classe A (che consumano meno di 27, Kwh / mq all’ anno, che corrisponde a 2,95 mc di metano e producono 5,65 mc di CO2 al mq all’ anno).

Poi ci sono le case che utilizzano solo prodotti naturali, cioè prodotti non derivati dal petrolio (non fossili) e prodotti riciclati. Queste case nella Provincia di Bolzano, dove ci si è affidati all’ Agenzia CasaClima ottengono un apice + cioè la classe diventa A+, B+, Oro (se i consumi sono da casa passiva cioè vicini allo 0).

Parliamo di case di nuova costruzione
Come si costruiscono le case ad alta efficienza energetica. Proviamo a dare qualche buona regola che per brevità sarà tagliata con l’ accetta per la progettazione architettonica.

Un piccolo decalogo:
L’ orientamento: la casa deve essere prevalentemente orientata verso sud (con opportune schermature per il caldo estivo); bisogna assolutamente ridurre le finestre verso Nord.

• La casa deve essere compatta. Il rapporto Sl / V cioè superficie laterale disperdente diviso Volume deve essere il più basso possibile. Evitare cioè forme ad L a Z a T e privilegiare le forme quadrate. Evitare le case troppo basse (case a schiera) e privilegiare le case a blocco ecc.

• Aumentare l’ isolamento all’ esterno! Non i soliti 4 cm di polistirene ma 10 – 15 cm di materiali coibenti all’ esterno.

• Eliminare i ponti termici, non solo quelli di travi e pilastri ma quelli dei balconi. Le solette dei balconi che sporgono dall’ involucro edilizio sono difficilmente coibentabili. Meglio è predisporre una struttura indipendente e leggera per realizzare i balconi o le logge del tutto esterne all’ edificio.

• Occorre porre particolare cura nella scelta delle finestre che siano con un buon valore di U complessivo (Uw), che abbiano consistenti camere d’ aria riempite magari con gas Argon, che abbiano i vetri basso emissivi. Che le finestre siano montate bene, che non ci siano spifferi.

• Eliminare le tapparelle con cassonetto interno. Preferire un cassonetto esterno completamente coibentato.

• Posizionare i termoradiatori in nicchia. La nicchia riduce lo spessore della muratura e rischiamo di trasmettere molto calore all’ esterno.

• Preferibile il riscaldamento a pavimento o a soffitto. Ci sono tecnologie oggi che permettono di far circolare l’ acqua a bassa temperatura nei pannelli radianti sotto il pavimento: non si devono temere i problemi di circolazione sanguigna che si avevano con temperature dell’ acqua a 70°. Per fare il riscaldamento sotto il pavimento è necessario avere una caldaia a condensazione che ha un rendimento molto superiore a quelle a cui siamo abituati.

• Progettiamo infine le case in modo da poter integrare nell’ architettura pannelli per l’ acqua calda sanitaria o pannelli fotovoltaici. La normativa nazionale prescrive che nelle case nuove ci sia almeno 1 Kwp per ogni appartamento prodotto da fonti rinnovabili. Cercheremo di avere quindi una falda del tetto verso il sud pieno, se il tetto è a falde, oppure metteremo in bella vista verso sud i nostri pannelli sulla facciata che ci faranno anche la necessaria ombra durante la stagione estiva.

Cosa deve fare il certificatore durante la costruzione

Controllare innanzitutto il progetto per mettere in guardia il committente ed il costruttori di eventuali carenze progettuali.

Visitare periodicamente il cantiere, nei momenti più opportuni, per verificare che quanto previsto sul progetto a livello di coibentazioni sia effettivamente realizzato.

Controllare (con adeguate tecnologie tipo il Blower door test, le termofotografie ecc) per individuare eventuali buchi termici nella struttura (ad. es. finestre montate male, nastrature non eseguite, impianti passanti non ben sigillati ecc).

Il certificatore svolge un lavoro di grande impegno e responsabilità per rendere le case più confortevoli e il nostro ambiente più sano.

Il messaggio finale
La certificazione e la diagnosi energetica non devono essere visti come un peso, ma come un’ occasione di crescita della nostra responsabilizzazione nei confronti dei problemi ambientali. Bisogna lavorare insieme (tecnici, notai, agenzie immobiliari, imprese), ognuno nel suo ruolo e con le sue competenze per cogliere le nuove potenzialità che questo mondo, che a prima vista sembra sempre più complicato, in realtà ci offre, per migliorare il nostro ambiente costruito e per migliorare la qualità della nostra vita.

Le incombenti problematiche ambientali ed energetiche, quali il surriscaldamento globale ed i tassi di inquinamento dovuti al riscaldamento domestico, hanno reso necessaria una veloce sensibilizzazione di tutti gli addetti al processo edilizio ed in particolare l’ utente finale sul tema dell’ efficienza energetica.

La certificazione energetica, prescritta dal D.Lgs. 192 e dalla Direttiva europea 2002/91 è lo strumento che punta a questa sensibilizzazione. È un’ occasione che può aprire un nuovo ciclo economico e funzionare come bussola d’ orientamento per l’ intero mercato immobiliare. La partenza è però affaticata da nodi ancora irrisolti, almeno sino all’ emanazione delle linee guida nazionali, già slittata e da tutti auspicata in tempi brevi.

Fonte: Ufficio Studi Fiaip Armando Barsotti

Si ringrazia per la collaborazione il Dott. MARIO CIAMMITTI – Ingegnere – “Esperto Casa Clima” – Accreditato tra i Certificatori Energetici della Regione Emilia Romagna

Commenti (1)

  1. L’ Attestato di Certificazione Energetica, documento prodotto a seguito del processo di certificazione, determina le prestazioni energetiche ed i livelli di consumo dell’edifico/unitá immobiliare, certificandone l’apposita classe prestazionale di appartenenza.

    Tale documento indica anche i possibili interventi migliorativi del sistema edificio-impianto per la riduzione dei consumi.

    Riepilogando , è obbligatorio:

    •In Lombardia e in altre regioni, dal 1 luglio 2009, allegare l’Attestato di Certificazione agli atti notarili per la compravendita (D.g.r n° 8/8745 e s.m.i)
    •In Lombardia e in altre regioni, allegare l’Attestato di Certificazione anche per i contratti di locazione a decorrere dal 1 luglio 2010 (D.g.r n° 8/8745 e s.m.i) .
    Per maggiori informazioni consultare il sito:
    http://www.certificazionienergetiche.org/index.html.
    Per pratiche che richiedono una CERTIFICAZIONE ENERGETICA URGENTE, lo STUDIO DI ARCHITETTURA è in grado, tramite l’apposito Servizio Express, di certificare il vostro immobile in 24 ore.
    http://www.certificazionienergetiche.org/certificazione-energetica-urgente.html

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