Agli “Stati generali delle costruzioni” a Roma Paolo Buzzetti ha presentato le richieste. “Abbiamo visto – dice il presidente dell’ Ance – impegni e stanziamenti sicuramente importanti, il piano delle infrastrutture, un miliardo per la riqualificazione delle scuole, un miliardo per le piccole opere degli enti locali. Condividiamo, ma questi impegni sono ancora sulla carta, annunci, programmi di là da venire. Ora bisogna passare ai fatti concreti. Ci sono 250mila persone che corrono il rischio di perdere il lavoro”.
E al Governo Buzzetti ha puntualizzato un elenco in 12 punti: dall’ estensione della Cassa integrazione al piano di housing sociale a una vera qualificazione delle imprese. “Siamo stanchi di fare i prefetti e gli esattori fiscali per controllare i nostri fornitori” ha detto, e ha chiesto che siano le Prefetture a controllare i subappaltatori.
Silvio Berlusconi è andato anche oltre aprendo, ad esempio, alle richieste di imprese ed enti locali sul patto di stabilità. “Stiamo studiando – ha spiegato – la possibilità che i Comuni più bravi a risparmiare possano poi investire in infrastrutture”. In pratica un allentamento dei vincoli che andrebbe a sbloccare proprio quelle piccole opere subito cantierabili tanto care alle Pmi dell’ Ance e agli stessi sindaci sul territorio.
Il premier ha anche rivelato che è allo studio un piano per le carceri da 1,5 miliardi, “un miliardo per nuove strutture e 500 milioni per la manutenzione”. Per le grandi infrastrutture egli ha dato priorità al terzo Valico (“Da fare subito per Genova”), ma ha anche ricordato proprio il piano per le piccole opere, i fondi per l’ housing sociale e per l’ edilizia scolastica.
Alla fine comunque Berlusconi non si è neanche soffermato sui dettagli degli impegni futuri: “Dimmi quello che devo fare – ha risposto in tono amichevole a Buzzetti – e lo farò”. E ha subito detto sì alla richiesta di un tavolo a Palazzo Chigi al quale il premier ha detto di voler intervenire personalmente. Dal palco della Fiera di Roma Berlusconi è tornato a parlare di new town, proprio per chiedere l’ aiuto dei costruttori in questo progetto.
“Penso a un nuovo insediamento per ogni capoluogo di provincia – ha spiegato – da realizzare al 50% anche con i capitali privati, con il linguaggio architettonico del luogo”. In cambio ai costruttori verrebbe offerto di tenere una parte dei nuovi alloggi destinati ai giovani che vogliono creare una famiglia.
Prima del capo del Governo è intervenuto il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, che ha polemizzato con il suo predecessore Di Pietro ricordando come i soldi stanziati dal Governo per le infrastrutture “a cominciare da quelli assegnati dal Cipe il 6 marzo siano soldi veri. A me sta il compito – ha precisato – di trasformarli subito in cantieri”.
Fonte: Ance