A differenza dei Mercati urbani torinesi, caratterizzati nel complesso da lievi ritocchi nelle quotazioni verso il basso, i Mercati Immobiliari della Montagna Olimpica mantengono sostanzialmente inalterate le quotazioni dello scorso anno. Per il Mercato Immobiliare della montagna torinese, così come per gli immobili di qualità in Città, gli effetti della crisi sono minori. Peraltro, considerando i dati sulle compravendite di appartamenti, riferiti al I semestre 2008 e confrontandoli con quelli dell’ anno precedente, la variazione d’ ambito è positiva, pari al +6,7%, unico dato in controtendenza rispetto a tutte le macroaree della Provincia di Torino considerate, che vanno dalla Val di Susa al Canavese, dalle cinture periferiche di Torino, al Pinerolese.
Gli scambi hanno mostrato particolari flessioni ad Oulx e Sauze d’Oulx, sono rimasti invece stabili a Bardonecchia e Pragelato, mentre si sono fortemente incrementati a Sestriere. Dunque, si può affermare che, anche per il Mercato Immobiliare della montagna torinese, così come per gli immobili di qualità in Città, gli effetti della crisi sono minori.
Il Mercato Immobiliare Valdostano denota il rallentamento della domanda in rapporto all’ offerta che, nelle agenzie immobiliari, appare macroscopica. La Valle d’ Aosta ha da sempre un duplice Mercato, quello turistico della seconda casa e quello della prima casa.
Per alcune zone, oggetto d’ analisi, l’ anno 2008 ha registrato mutamenti nei valori di mercato, delineando un vero e proprio rallentamento della domanda, nonché una più accorta e difficoltosa propensione all’ acquisto, con una trattativa tendente al ribasso da parte del potenziale acquirente.
La flessione in discesa maggiormente marcata si è verificata ed è stata confermata nel terziario, in pratica ferma se non inesistente, e nel settore commerciale dove, ad un prezzo di vendita alto, vi è stato un disinteresse totale all’ acquisto, dettato proprio dalla situazione politico – finanziaria internazionale.
Stesso discorso vale anche per le locazioni sia commerciali sia per la prima casa che hanno raggiunto cifre ragguardevoli, mentre resta interessante la locazione turistica settimanale e, nei centri di notevole portanza turistica, addirittura semestrale e / o annuale.
Per la prima casa, l’ alternativa della locazione all’ acquisto non è più interessante e l’ acquisto, pur facendo ricorso al credito bancario valdostano che per la prima casa è indiscutibilmente importante, grazie alle particolari agevolazioni a tassi dell’ 1,5%, non porta alcun incremento commerciale poiché insufficienti a coprire la spesa.
Inoltre rimane sempre molto importante la costante e carente reperibilità di aree edificabili a causa della morfologia del territorio valdostano, che non permette l’ edificazione di nuovi complessi. I tagli turistici più interessanti sono i bilocali che hanno un prezzo medio di 3.000 euro al mq, mentre per la prima casa, il trilocale è il più richiesto, con prezzi variabili dai 2.500 ai 3.000 euro al mq.
Per quanto riguarda infine gli immobili di pregio sono ricercati da una clientela particolare, per la quale la situazione economica non influisce così marcatamente sui propri investimenti.
cassandra 3 Aprile 2009 il 18:31
Un articolo che mi porta a una riflessione: crisi o non crisi, l’italiano alle vacanze proprio non ci rinuncia. Piuttosto, chiede un finanziamento, il più delle volte aggiungendo così debiti ad altri debiti preesistenti (mutuo, rate auto ecc)
ricordo che l’estate scorsa già si parlava di crisi, e poi sulla stampa ti escono articoli in cui descrivono il boom di vacanze alle terme e alle beauty farm. Soluzioni non esattamente economiche