Il presidente dell’ Ance Buzzetti: “Capisco la resistenza delle Regioni e dei Comuni rispetto al rischio di una deregulation eccessiva. Ma sono anche convinto che per varare un piano del genere il decreto legge sia indispensabile. C’ è il rischio, altrimenti, di aspettare tempi lunghissimi. E soprattutto, delegando la normativa agli enti locali, di avere un’ Italia a macchia di leopardo: ognuno si fa le sue regole, e questo federalismo edilizio davvero non ci piace”.
“È necessario. Anche perché in attesa di questo provvedimento, chi stava programmando i lavori di ristrutturazione della casa si è fermato. È tutto fermo. E anche per questo, considerato che quest’ idea ha avuto un’ ottima accoglienza tra la gente, sono convinto che un accordo tra Governo e Regioni si troverà”.
È ritornato in pista anche il piano casa originario, quello per l’ edilizia popolare e agevolata. “Anche quel progetto si era clamorosamente fermato nella discussione tra Governo e Regioni. E anche su quel fronte noi siamo pronti. Insieme alle infrastrutture e al piano per la messa in sicurezza delle scuole dimostrala grande attenzione del Governo per l’ edilizia”.
Anche se finora non si è riusciti a mettere un mattone sopra l’ altro… “Purtroppo è così. Finora, concretamente, non è stato deciso nulla. Ed il rischio che corriamo è enorme. Se non si muove niente, dopo l’ estate, rischiamo di avere migliaia e migliaia di piccole imprese che chiudono i battenti. Con un impatto devastante sull’ occupazione: se resta tutto fermo, avremo 250 mila disoccupati in più nel settore per la fine dell’ anno”.