È stata approvata dalla giunta regionale toscana la proposta di legge intitolata “Norme sull’ edilizia residenziale sociale”. La proposta, che è stata illustrata in una conferenza stampa dall’ assessore Eugenio Baronti, attraverserà ora la fase della “concertazione” e poi andrà all’ approvazione definitiva in Consiglio regionale. Intanto però, l’ assessore Baronti ha annunciato che per fronteggiare l’ emergenza abitativa, partirà al più presto un “intervento straordinario” per la casa con una dotazione di 130 milioni di euro.
Una volta che la legge sarà approvata partirà il “piano regionale casa” che sarà finanziato dal fondo unico regionale istituito dall’ art. 30 della legge stessa. Fulcro della nuova legge è l’ alloggio sociale, come definito da un decreto ministeriale del 2008, che gli assegna “funzione di interesse generale” a salvaguardia della “coesione sociale” e di “riduzione del disagio abitativo” per individui e famiglie che non sono in grado di accedere alla locazione di alloggi nel libero mercato. L’ obiettivo dichiarato della nuova legge, che l’ assessore Baronti ha ribadito, è quello di rispondere alle nuove esigenze sociali ed economiche della Toscana e al contempo garantire la qualificazione delle politiche abitative in una visione integrata con le politiche sociali e la riqualificazione urbana. La legge istituisce un fondo regionale casa per il finanziamento dell’ ERS (edilizia residenziale sociale) in cui confluiranno tutte le risorse disponibili, sia quelle nazionali sia quelle non spese e recuperate dalla ricognizione a tappeto voluta dall’ assessore, che ad oggi hanno portato ad una cifra quantificabile in 350 milioni di euro.
Rispetto all’ ultima legge regionale della Toscana, la n. 77 / 1998 ci sono novità. Viene confermato l’ impianto di base di quella legge che affida ai Comuni le competenze sull’ ERS, ma si aggiungono alcune significative innovazioni volte a dare maggiore efficienza ed efficacia al sistema. Insomma: migliore capacità di impiegare le risorse, più case a disposizione. Ridotti i soggetti gestori per consentire risparmi di spesa, snellezza e efficienza del sistema. Per garantire livelli territoriali più congrui e per favorire la domanda e l’ offerta degli alloggi sono previste inoltre 36 zone che saranno delle forme associative fra comuni, senza costi e personale. Le tre aree vaste invece avranno funzioni relative alla costruzione, recupero, manutenzione e gestione amministrativa del patrimonio e quelle relative all’ attribuzione, controllo e revoca dei benefici.
Sono i tre punti di riferimento programmatico sovraprovinciale su cui operare le sfide di buon governo più impegnative della Regione. L’ efficienza e l’ efficacia, l’ incremento del patrimonio pubblico e la riqualificazione dell’ esistente sono gli obiettivi da perseguire con determinazione, per garantire in un sistema unitario un’ articolazione della offerta di politiche abitative con priorità agli alloggi in locazione permanente a canone sociale e sostenibile per soddisfare le diverse esigenze. Ecco perché si punta diversificare l’ offerta di edilizia sociale, calibrandone il canone in relazione alla situazione economica e sociale degli assegnatari e delle famiglie.
Qualità dell’ abitare, rispetto dell’ ambiente, ecoefficienza energetica, energie alternative: queste le novità più qualificanti della nuova legge. Il testo approvato prevede l’ utilizzo delle migliori tecniche costruttive, ecologiche, innovative e sperimentali, che saranno poi dettagliate da requisiti tecnico costruttivi specifici da introdurre con regolamento non appena entrata in vigore la legge. Infine la legge prevede la possibilità di individuare casi specifici di alienazione degli immobili garantendo il riutilizzo degli introiti ai fini ERS e mantenendo la consistenza del patrimonio pubblico.
“Complessivamente – dice l’ assessore Baronti – contiamo, grazie al nuovo assetto che deriverà da questa legge, di mettere in moto il sistema dell’ edilizia residenziale pubblica in Toscana e di offrire risposte divenute ora più urgenti che mai in questa gravissima crisi economica, finanziaria e sociale. Insieme a questo contiamo di rimediare alle incongruenze e alle sperequazioni prodotte dal vecchio sistema per recuperare maggiore efficacia ed equità. Infine contiamo che la nuova legge possa servire di impulso per buone pratiche e progetti pilota per il recupero energetico e l’ ecoefficienza e per modelli sperimentali e innovativi per promuovere una nuova cultura dell’ abitare in grado di dare risposte ad esigenze e bisogni nuovi, per migliorare e favorire le relazioni umane, la solidarietà, lo scambio gratuito e mutualistico di servizi”.
Fonte: www.regione.toscana.it