In attesa di varare il piano casa, il governo prepara un’ altra proposta destinata certamente a lasciare il segno. C’ è allo studio un piano per la vendita delle case popolari, che potranno essere acquistate dagli attuali inquilini attraverso mutui agevolati. Secondo autorevoli indiscrezioni l’ esecutivo sta studiando una serie di incentivi per l’ avvio di un grande piano di dismissione del patrimonio di Iacp. Gli inquilini in sostanza dovrebbero trasformare l’ attuale affitto in un mutuo.
I cittadini (circa un milione) avranno l’ opportunità di diventare proprietari degli immobili in cui vivono. Il provvedimento, secondo le intenzioni dell’ esecutivo, sarebbe un’ altra misura per il sostegno alle famiglie più deboli, che potrebbero in tal modo acquistare la casa. Si tratta di un altro tassello per il completamento del progetto avviato dal governo nel settore dell’ edilizia popolare. Il decreto per lo stanziamento dei 550 milioni è stato già predisposto. Della somma complessiva, i primi 200 milioni saranno utilizzati per realizzare dai 500 ai 6.000 nuovi alloggi. Questa sarebbe comunque solo la fase iniziale del programma che, secondo le stime dell’ esecutivo, dovrebbe portare alla realizzazione di 20 mila nuovi appartamenti entro il 2011. Le case saranno destinate prima di tutto alle giovani coppie, agli anziani e ai studenti che, con il tempo, potranno riscattare l’ abitazione attraverso l’ offerta dei mutui agevolati.
Le vendita delle case popolari certamente aumenterà le pressioni ribassiste sui valori immobiliari. Gli ultimi dati sul 2008 mostrano un continuo rallentamento dei prezzi, dovuto a una serie di fattori differenti. Ormai da semestri – spiega l’ ufficio studi di Tecnocasa – si assiste al progressivo rallentamento dei prezzi delle abitazioni per effetto di una maggiore offerta di immobili sul mercato e di una domanda più prudente. Il cambio di politica da parte della Bce, che ha allentato il costo del denaro, e le minori tensioni sul mercato interbancario hanno ridato un minimo di fiducia al mercato e qualcosa, in questo primo scorcio del 2009, si è già mosso. La tendenza è di una ripresa della domanda abitativa, stimolata dal ribasso dei tassi, ma anche dalla consapevolezza che il mercato immobiliare abbia ormai intrapreso una nuova direzione e che la diminuzione dei prezzi offra delle opportunità nell’ acquisto.
A livello quantitativo, nel secondo semestre 2008 i prezzi delle case hanno subito un calo più sensibile nei capoluoghi di provincia (-3,9%), seguiti dall’ hinterland delle grandi città (-3,8%) ed infine dalle grandi città (-3,6%). Cala il numero di mutui ipotecari per l’ acquisto di abitazioni da parte di persone fisiche e il flusso di capitale erogato. A rilevarlo è l’ Agenzia del Territorio che ha presentato a Roma una radiografia del mercato immobiliare.