Via libera dell’ Ecofin (il Consiglio dei ministri europei dell’ Economia) alla trasformazione da temporaneo a permanente del regime di Iva ridotta (al 10%) sulle ristrutturazioni edilizie in vigore in Italia. Lo ha annunciato il ministro dell’ Economia, Giulio Tremonti, al termine della riunione dei ministri delle Finanze Ue. Il ministro ha aggiunto che sul piano di stabilità aggiornato dell’ Italia l’ Ecofin ha espresso un giudizio largamente positivo. Per l’ applicazione dell’ Iva agevolata al 10% non ci sono dichiarazioni da inviare o moduli da compilare, se ne usufruisce immediatamente.

Gli interventi compresi nella norma sono di quattro tipi: manutenzione ordinaria (mantenimento dell’ efficienza dell’immobile), manutenzione straordinaria (modifiche strutturali), ristrutturazione (trasformazione o demolizione per fedele ricostruzione) e restauro. Per tutte queste prestazioni di opera si paga l’ imposta dimezzata. Ai beni che “costituiscono una parte significativa del valore delle forniture effettuate” (ascensori, caldaie, infissi, videocitofoni, condizionatori e sanitari, impianti di sicurezza) l’ aliquota ridotta si applica “fino a concorrenza del valore complessivo della prestazione relativa all’intervento di recupero al netto del valore dei beni”.

In pratica, se per la ristrutturazione si spendono 4 mila euro di manodopera e 6 mila euro di apparecchiature, l’ Iva al 10% si applica sulla manodopera e su 4 mila euro di apparecchiature (differenza tra 10 mila del totale e 6mila di beni) mentre sui restanti 2 mila si paga il 20 per cento. In questo caso il contribuente, anziché essere soggetto a 2mila euro di Iva, ne paga solo 1.200 risparmiando 800 euro.

Il via libera alla nuova misura fiscale riguarda tutti i Paesi dell’ Unione, e in modo particolare l’ Italia, in vista del piano per l’ edilizia che il Consiglio dei ministri si appresta a varare. Considerando gli obiettivi per la politica edilizia sembra un dato importante. Ricordiamo che l’ Iva agevolata è prevista da norme rinnovate di anno in anno e sarebbe scaduta nel 2011.

“È una buona dote fiscale per la nostra nuova politica edilizia ed abitativa, ha affermato il ministro Tremonti. “È stata una decisione che abbiamo accolto in maniera particolarmente positiva, perché abbiamo difeso il regime speciale dell’ Iva ridotta per le ristrutturazioni edilizie e abbiamo ottenuto che questo regime diventi permanente”. Il costo allo Stato di questa agevolazione è stato stimato, per meno di 150 milioni all’ anno, capace di mettere in moto l’ economia.

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