Via libera dell’ Ecofin alla trasformazione da temporaneo a permanente del regime di Iva ridotta (al 10%) sulle ristrutturazioni edilizie in vigore in Italia. Lo ha annunciato il ministro dell’ Economia italiano, Giulio Tremonti, al termine della riunione dei ministri delle Finanze Ue. “Abbiamo ottenuto la trasformazione a permanente del regime agevolato dell’ Iva sulle ristrutturazioni”, ha detto Tremonti. Il ministro ha aggiunto che sul piano di stabilità aggiornato dell’ Italia l’ Ecofin ha espresso un giudizio largamente positivo. Per l’ applicazione dell’ Iva agevolata al 10% non ci sono dichiarazioni da inviare o moduli da compilare, se ne usufruisce immediatamente.
Gli interventi compresi nella norma sono di quattro tipi: manutenzione ordinaria (mantenimento dell’ efficienza dell’ immobile), manutenzione straordinaria (modifiche strutturali), ristrutturazione (trasformazione o demolizione per fedele ricostruzione) e restauro. Per tutte queste prestazioni di opera si paga l’ imposta dimezzata. Ai beni che “costituiscono una parte significativa del valore delle forniture effettuate” (ascensori, caldaie, infissi, videocitofoni, condizionatori e sanitari, impianti di sicurezza) l’ aliquota ridotta si applica fino a concorrenza del valore complessivo della prestazione relativa all’ intervento di recupero al netto del valore dei beni.
In pratica, se per la ristrutturazione si spendono 4 mila euro di manodopera e 6 mila euro di apparecchiature, l’ Iva al 10% si applica sulla manodopera e su 4 mila euro di apparecchiature (differenza tra 10 mila del totale e 6 mila di beni) mentre sui restanti 2 mila si paga il 20 per cento. In questo caso il contribuente, anziché essere soggetto a 2 mila euro di Iva, ne paga solo 1.200 risparmiando 800 euro.
Questa agevolazione, finalizzata a rimettere in moto l’ economia, costa allo Stato meno di 150 milioni all’ anno.