La Bce ha deciso di tagliare i tassi dello 0,50%, portandoli al 2%, il minimo storico dalla nascita dell’ euro. La Banca centrale europea ha anche deciso di tagliare i tassi sui depositi di un punto portandoli all’ 1%. I tassi tornano così ai livelli di fine 2005, prima che la Bce avviasse la passata manovra restrittiva, culminata al 4,25% di luglio scorso. La manovra decorre dal 21 gennaio. Nell’ ultima riunione del 2008 la Bce aveva varato la più consistente riduzione dei tassi mai decisa in un colpo solo: 0,75 punti in meno, che ha seguito altri due tagli, in entrambi i casi da mezzo punto percentuale. Lo scorso 8 ottobre, in reazione all’ aggravarsi della crisi finanziaria, la Fed, la Bce, la Bank of England e le altre maggiori banche centrali mondiali avevano deciso un taglio simultaneo dei rispettivi tassi di riferimento per mezzo punto percentuale. Il presidente della Bce, durante la conferenza stampa a seguito della riunione del Consiglio direttivo, ha affermato che il rientro dell’ inflazione è stato determinante per la decisione di tagliare nuovamente i tassi di interesse, ridotti di un altro mezzo punto al 2%; inoltre, non ha escluso ulteriori tagli in futuro.
L’ Italia è il Paese meno indebitato fra i 16 di Eurolandia per l’ acquisto di abitazioni. Lo rileva l’ ultimo bollettino mensile della Bce. I mutui contratti per finanziare le compravendite di immobili rappresentano il 17,2% del Pil, molto meno rispetto agli altri Paesi dell’ Eurozona, eccezion fatta per la Slovenia, che ha adottato l’ euro nel 2007, ferma al 7,7%. Per questo, spiega la Bce, l’ Italia pare maggiormente al sicuro rispetto ad un’ eventuale esplosione della bolla immobiliare.
Da un’ analisi effettuata da UniCredit Consumer Financing sulla base dei dati di Bankitalia, sull’ andamento del mercato dei mutui residenziali a privati in Italia nei primi nove mesi del 2008, è emersa una flessione delle erogazioni di circa il 6,9% rispetto all’ anno precedente, passando da 44.949 a 41.861 milioni di euro. La contrazione delle erogazioni di mutui alle famiglie riflette il rallentamento del mercato immobiliare. Sono in linea con la flessione del mercato italiano le macro aree dell’ Italia Nord – Occidentale e Orientale che evidenziano un andamento rispettivamente pari a – 7,25% e – 6,18%. La Lombardia conferma la sua forte incidenza sulle erogazioni nazionali, con il 24,19%, pur registrando un calo delle erogazioni del – 6,76%. Molto significativa la contrazione del mercato nell’ Italia centrale, con una media del -10,53% e una punta del -12,53% nel Lazio. L’ Italia meridionale flette del – 5,59% con il dato della Campania che registra un – 13,55%. In controtendenza l’ Italia insulare, l’ unica area con segno positivo, +3,16%.
Fonte Tecnoborsa