Nel primo semestre del 2008 il mercato dei capannoni registra a livello nazionale una lieve crescita per le tipologie usate (+ 0.4%) e per quelle nuove (+ 1%). Nel segmento delle locazioni si segnala una riduzione contenuta dello 0.1% per le tipologie usate e dello 0.2% per le tipologie di nuova costruzione.
In controtendenza il Veneto che mette a segno una crescita del 3.7% delle locazioni dei capannoni usati e dell’ 1.9 % per i capannoni nuovi. La domanda è alimentata prevalentemente da artigiani (idraulici, elettricisti) per tagli intorno a 300 mq. Al momento sono in corso degli interventi di nuova costruzione, ma l’ offerta resta comunque bassa rispetto alla domanda. Infatti si prediligono le tipologie usate, che costano meno. Sul versante delle locazioni c’ è stato un aumento dei canoni. Infatti c’ è una maggiore propensione all’ affitto che non all’ acquisto, soprattutto nella fase di avviamento dell’ attività.
Nel Lazio i segnali positivi arrivano dal mercato di Ostia dove si ricercano soprattutto tipologie da destinare ad attività produttive oppure artigianali. A Ostia sono in costruzione nuove tipologie destinate soprattutto ad uso logistico. In lieve aumento le quotazioni dei capannoni nella zona di Trigoria, della Laurentina e della Pontina dove, negli ultimi quattro anni, si è avuto un boom immobiliare residenziale e commerciale che ha rivalutato la zona.
In Lombardia e, in particolare a Milano, si registra un aumento dei prezzi dei capannoni nella zona intorno a Dergano e Maciachini, dove è in aumento la domanda di queste tipologie, in affitto e in compravendita, da destinare a show room, palestre o uffici di architettura. Le soluzioni situate in zone più centrali, come la Fiera, in realtà sono laboratori artigianali sempre meno richiesti e trasformati in loft oppure in uffici. In lieve diminuzione le quotazioni delle tipologie in zona Ripamonti e lungo i Navigli dove la maggiore incertezza a livello economico spinge più verso la locazione che non verso l’ acquisto di queste tipologie produttive. Soprattutto nella zona dei Navigli gli acquisti dei capannoni in passato erano finalizzati soprattutto a cambiamenti di destinazione d’ uso in loft. Ora questa tendenza è in calo. Sulle direttrici verso la Fiera di Rho (zona del Sempione) è in aumento la richiesta di magazzini e di spazi da destinare al terziario per poter costruire alberghi in vista dell’ Expo 2015.
Nell’ hinterland di Milano si registra un aumento delle quotazioni dei capannoni nelle zone di Bollate, Cusano, Novate e Senago, dove nella prima parte del 2008, si è registrato un aumento delle richieste da parte di artigiani e di piccole medie imprese.
Il mercato degli immobili industriali negli ultimi anni ha visto una notevole produzione di tipologie destinate alla logistica. Questo mercato è infatti in notevole espansione e sono numerosi gli interventi previsti sul territorio, concentrati soprattutto nel Nord e nel Centro, anche se si prevedono sviluppi di nuovi hub logistici anche a Sud (Campania, Puglia, Sicilia). Nel Nord Italia uno dei poli più importanti è quello di Piacenza ed in sviluppo anche l’ area del lodigiano e del pavese, dove molte aziende si stanno indirizzando soprattutto per ridurre i costi legati al terreno e agli oneri di urbanizzazione. In fermento anche l’ hinterland di Milano (Lacchiarella, Siziano, Rho, Pero). La richiesta arriva da imprese di grandi dimensioni italiane ed estere per tipologie di nuova costruzione, con impianti a norma (ad esempio impianti finger e muri divisori resistenti al fuoco).
In Piemonte, in particolare a Torino, si registra un aumento delle quotazioni dei capannoni nella zona di Fiat Mirafiori, posizionati in strade ad alto transito e destinati ad attività di vendita di materiale edilizio ed idraulico, di automobili oppure allo svolgimento di attività di magazzinaggio o per la grande distribuzione. Le metrature più richieste sono comprese tra 400 e 1000 mq. Questo segmento di mercato è particolarmente dinamico nell’ hinterland di Torino.
Da segnalare un mercato leggermente positivo a Terni, in Umbria, per i capannoni soprattutto nella zona di Maratta e Sabbione, poco servite fino a qualche anno fa, ma poi riqualificate con centri commerciali e direzionali. I capannoni della zona sono destinati soprattutto ad attività di vendita all’ ingrosso (abbigliamento, arredamento per la casa). Ci sono poi capannoni dove si svolgono attività legate all’ indotto dell’ acciaio. In linea di massima si prediligono le tipologie di nuova costruzione e si opta per le soluzioni in affitto. Ad acquistare sono soprattutto i titolari di attività artigianali ed industriali già insediati sul territorio.
In Sicilia, a Catania, si segnala la concentrazione di capannoni nell’ area industriale di Misterbianco dove si sono insediati numerosi centri commerciali. Si stanno spostando in zona numerosi autosaloni e punti vendita di arredamenti. In sviluppo la zona Bicocca dove dovrebbe insediarsi il mercato ittico e ortofrutticolo.
In Campania, e in particolare ad Avellino e nei comuni della provincia, lo sblocco del Piano Regolatore ha determinato la disponibilità di numerosi terreni per la costruzione di nuovi capannoni industriali, artigianali e commerciali, in particolare nella zona di Monforte, Prato La Serra e Manocalzati. Le zone di maggiore sviluppo sono quelle adiacenti ai caselli di Avellino Est e di Avellino Ovest. La domanda di capannoni industriali è finalizzata soprattutto alla vendita all’ingrosso, all’attività di stoccaggio e alla logistica. Ad acquistare capannoni sono investitori, tra cui società immobiliari, che arrivano da Napoli e Caserta e dai rispettivi hinterland.