Sono 2889 gli sfratti bloccati in tutta Italia, concentrati per la gran parte in non più di 10 Comuni. Lo ha accertato il Ministero delle infrastrutture. Il Senato ha però rinnovato il blocco per 849 Comuni: in pratica, un Comune bloccato per ogni tre sfratti in essere! Il provvedimento di blocco sta a dimostrare la forma corrotta di democrazia in cui i governanti fanno promesse e concessioni alle masse popolari solo per mantenere il proprio potere, oltre al disprezzo più palese di ogni diritto proprietario. Ma soprattutto evidenzia la totale mancanza di volontà di risolvere i problemi esistenti con l’ unico strumento possibile: quel rilancio dell’ affitto che l’ Agenzia del territorio ha chiesto. Secondo il Presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani, il nuovo provvedimento di blocco è addirittura peggiore di quello varato dal Governo Prodi l’ anno scorso: le agevolazioni fiscali per i proprietari sono infatti state limitate ai soli Comuni di Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Palermo, Messina, Catania, Cagliari e Trieste e ai Comuni ad alta tensione abitativa con essi confinanti.
I politici non perdono occasione di colpire la proprietà, in modo sempre peggiore e totalmente al di fuori della realtà. Infatti, negli ultimi tempi, il blocco sfratti non c’ è stato in Italia anche per mesi e mesi. E non è successo niente perché la gente si aggiusta con il buon senso: una volta attende il proprietario e un’ altra volta si dà una regolata l’ inquilino. Che prima o poi trova casa persino nelle grandi metropoli, a canoni determinati dalla gravosa fiscalità immobiliare, ovviamente, per non parlare dei piccoli centri, ove in particolare modo lo sfitto non è mai stato così alto come oggi. Il Parlamento, in sintesi, ha varato un nuovo blocco di enorme gravità.
È vero che oggi ci sono dei problemi locativi, ma bisogna ammettere che se nessuno in questi momenti compera un appartamento per locarlo, è perché a chi dà in affitto rimane ben poco: il 50 / 60 per cento del canone se ne va subito in imposizione erariale e locale e il resto in manutenzioni, amministrazione, contribuzioni ai Consorzi di bonifica, senza contare gli imprevisti: morosità e ripristino dell’immobile, perché sempre più spesso gli inquilini lasciano gli appartamenti in condizioni spesso disastrose.
Certo il nuovo provvedimento di blocco non promette niente di buono. I suoi effetti saranno devastanti. Ora è facile prevedere che questo blocco avrà come conseguenza gli sfratti per morosità.