Poter comprare una casa che abbia tutti i requisiti di sicurezza e contemporaneamente abbia bassi costi di gestione e manutenzione sarebbe naturalmente un’ opportunità. Ma se la casa fosse anche innocua per l’ ambiente, consumando energie da fonti rinnovabili, non immettendo gas combusti nocivi in atmosfera, non inquinando suolo e acqua in tutto il suo ciclo di vita (dalla costruzione alla demolizione), sarebbe un’ ulteriore opportunità. In senso concreto. E non un’ utopia, ma un preciso dovere dell’ architettura. Oggi, infatti, esistono tecnologie e materiali per realizzare costruzioni sane e a bassi consumi energetici. Leggi nazionali e regionali incentivano e premiano chi usa le risorse rinnovabili e l’ energia in modo razionale.
Un obiettivo sociale nel quale devono sentirsi coinvolti tutti, da chi progetta, costruisce e abita le case a chi promuove le leggi e governa. Tutti consapevoli che bisogna correlare sinergicamente qualità dell’ abitare, ecosistema, risparmio di energia, ad evitare che tutto il mondo che abbiamo costruito, l’ economia e l’ equilibrio climatico ed ecologico precipitino vero il collasso.
Milioni di tonnellate di gas combusti vengono immessi nell’ atmosfera ed è sempre più buco nell’ ozono; sono sempre più polveri sottili e aria sempre più irrespirabile, effetto serra e malattie per piante, animali e uomo. Affrontare il problema energetico non, è dunque, un optional, visto che la residenza e l’ ambiente antropizzato sono al primo posto nei consumi energetici e nella produzione di inquinamento. In Italia, infatti, il settore residenziale rappresenta il comparto più energivoro, che assorbe complessivamente circa il 38% del totale dell’energia prodotta.
IL BENE CASA,
NÉ SPECULAZIONE NÉ CONSUMISMO
E neppure solo un investimento rifugio del risparmiatore o lo spazio in cui vivere in senso olistico, ma luogo in cui si rispetta la salute psicofisica dell’ uomo e lo stato dei luoghi in cui viene realizzata e che soddisfi sempre più le esigenze reali della famiglia.
Quando si costruisce una casa vanno considerati fattori precisi: la quantità di energia necessaria per il riscaldamento e l’ illuminazione, la sicurezza per la salute, i costi di manutenzione e funzionamento. La costruzione di una casa rappresenta, quindi, un punto di partenza consapevole da concetti di ecosostenibilità e biocompatibilità, ecoefficienza e sviluppo sostenibile allo scopo di individuare le necessità dell’ uomo d’ oggi senza compromettere la capacità delle generazioni future di affrontare i propri bisogni. La risposta a tutto questo è la Bioarchitettura o Bioedilizia in tutto il suo significato di “attenzioni economiche, salutistiche, ecologiche e sociali”.