Il Feng Shui è l’ antica disciplina cinese che studia le relazioni esistenti tra un luogo e i suoi abitanti. Ma quale rapporto esiste tra Sostenibilità Ambientale e Feng Shui? La risposta è insita nelle variabili che entrano in gioco da sempre nel processo di realizzazione di ogni insediamento urbano: il territorio, l’ uomo e le componenti climatiche.
I diversi metodi applicativi, che il Feng Shui e la Sostenibilità Ambientale offrono, diventano strumenti fondamentali per la creazione di un corretto equilibrio tra ambiente / natura e ambiente / uomo: architettura intesa non come supremazia dell’ essere umano sulla natura, ma piuttosto come forma visibile di una perfetta armonia fra loro, che ne esalti le sinergie.
COS’ È IL FENG SHUI?
Feng Shui significa, letteralmente, “acqua e vento”: l’ acqua simboleggia la quiete e il vento rappresenta, invece, il movimento. Si tratta, in pratica, del concetto degli opposti, dello Yang e dello Yin, che è alla base dell’ armonia universale, applicato alla bioarchitettura (l’ architettura ecologica, che utilizza cioè materiali naturali).
Secondo il Feng Shui, come il corpo umano è percorso da canali, chiamati meridiani, in cui scorre l’energia, o Ch’ i (in molti testi è scritto anche I), così anche il globo terrestre è percorso da una rete di linee in cui scorre l’ energia. Questo concetto ha riscontro anche in Occidente nella geobiologia, che è una branca della bioarchitettura.
Questa antica tuttora è molto radicata sia nella Cina Popolare sia a Hong Kong, tanto che, al momento dell’ acquisto di un terreno o di uno stabile, il primo esperto a essere consultato è un maestro di Feng Shui; il suo parere condiziona il mercato immobiliare e, perfino quando un’ attività economica subisce dei rovesci, è immediato chiedergli un responso sulle eventuali energie ostili messe in moto dal tipo di architettura o di decorazione interna.