Schiarita nella crisi del gas tra Mosca e Kiev, dopo che il premier russo Vladimir Putin ha accettato i termini dell’arbitrato europeo sull’invio di osservatori indipendenti per monitorare le forniture di gas russe all’Unione europea che passano attraverso l’Ucraina. L’apertura è stata annunciata con una nota questa notte dalla presidenza ceca di turno dell’Ue: “Questo dislocamento dovrebbe portare a un ripristino delle forniture di gas”. Ma una volta che le parti si sono accordate sull’invio di osservatori, la trattativa si è nuovamente arenata sulla composizione della commissione di monitoraggio. Dopo numerose telefonate l’intesa con Putin è stata raggiunta dal premier ceco Mirek Topolanek nel corso di una conversazione telefonica. Ieri, invece, era stata Gazprom a rifiutare la proposta europea di inviare degli osservatori indipendenti. La notizia dell’intesa quasi raggiunta viene confermata anche dalla Commissione Europea che durante la notte e in mattinata ha avuto ulteriori contatti sia con i russi che con l’Ucraina: “Ora c’è un accordo sui dettagli per la missione di monitoraggio. È imperativo che la ripresa del gas ricominci ad affluire verso l’Unione europea, senza ulteriori ritardi”.
In particolare il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Durao Barroso, ha parlato con il presidente dell’Ucraina Viktor Yushenko, mentre il commissario Ue all’energia, Andris Piebalgs, ha tenuto i contatti con i rappresentanti della Russia.
Un team composto da 12 osservatori europei dovrebbe arrivare oggi in Ucraina per svolgere il compito di verificare il transito del gas russo verso l’Europa.
Gas: accordo più vicino tra Russia e Ucraina
di 9 Gennaio 2009Commenta